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AMBIENTE

Il mistero è (quasi) risolto

I dischetti hanno invaso la spiaggia di Rosolina, ma non solo

Misteriosi dischetti neri invadono le spiagge italiane: un enigma da risolvere

Le spiagge italiane, da Rosolina in Veneto fino alla Puglia, sono state invase da misteriosi dischetti neri. A denunciare il fenomeno è stato Enzo Suma di Archeoplastica, che ha utilizzato i social per portare all'attenzione pubblica la presenza di questi piccoli oggetti, sparsi lungo le coste italiane da diversi mesi. Secondo Suma, che indaga sull’origine di questi dischetti da gennaio, si tratterebbe di componenti chiamati "z-mbbr", utilizzati negli impianti di depurazione più avanzati.


Il fenomeno, che si protrae da oltre cinque mesi, ha sollevato numerosi interrogativi. Riccardo Mancin, coordinatore dell’associazione Plastic Free, ha spiegato che questi dischetti sono strumenti rari in Italia, utilizzati nei depuratori più moderni. La loro presenza sulle spiagge potrebbe essere dovuta a una perdita da un impianto situato nell'Alto Adige o a uno scarico accidentale in mare da parte di una nave.


Enzo Suma, insieme a Matteo Miluzio, ha intrapreso una ricerca per risalire all’impianto responsabile. Hanno contattato il direttore vendite dell’azienda svedese produttrice dei dischetti, sperando di ottenere un elenco dei clienti italiani che utilizzano questa tecnologia. L'ipotesi è che un impianto di depurazione, ignaro della situazione, stia perdendo costantemente questi dischetti nell'Adige, contribuendo alla loro diffusione lungo le coste.


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