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l'appello

“No ai tagli devastanti per i Comuni”

L’onorevole Pd Romeo rilancia l’allarme, domani una conferenza alla Camera con Zanca

“No ai tagli devastanti per i Comuni”

“Lanciare l’allarme sui tagli indiscriminati che il Governo Meloni ha scatenato contro Comuni ed enti locali, mettendo a rischio e pregiudicando, in molti casi, i servizi. Ma anche indicare le soluzioni, che esistono e debbono essere adottate dall’esecutivo il prima possibile, per evitare danni irreparabili al tessuto sociale stesso del Paese”.

Così l’onorevole Nadia Romeo presenta l’iniziativa che ha organizzato insieme a Nicola Zanca, sindaco di Gaiba e delegato territoriale Asmel, Associazione per la sussidiarietà e modernizzazione degli enti locali: una conferenza stampa che si terrà mercoledì 2 luglio alle 16, nella sala stampa della Camera dei deputati a Roma, sul tema “Tagli senza precedenti: il futuro degli enti locali - Dal collasso della finanza locale alle proposte di rilancio dei Comuni”.

Oltre a Romeo e Zanca, prenderanno parte all’iniziativa Virgilio Caivano, portavoce del Coordinamento nazionale dei piccoli Comuni, Alessandro Gisoldi, tra i fondatori del Coordinamento nazionale dei piccoli Comuni; Elena Maria Gubetti, sindaca di Cerveteri.

“Il punto di partenza - spiega l’onorevole Romeo in una nota - è rappresentato dai devastanti tagli imposti dalla Finanziaria agli enti locali in generale e ai piccoli Comuni in particolare. Si va da una spending review decisa a luglio 2024, per un totale di 200 milioni annui di riduzioni di trasferimenti e fondi a carico dei Comuni; al mancato rifinanziamento del Decreto Crescita, che prevedeva, dal 2019, una dotazione di 500 milioni, da suddividere in contributi ai Comuni; ancora, al completo azzeramento, dopo una riduzione annua costante, dei contributi per i Comuni con meno di mille abitanti; infine, l’abrogazione di 400 milioni di euro annui, per il rilancio degli investimenti. In totale, oltre 3 miliardi di tagli nel giro di cinque anni, dal 2025 al 2029”.

E, secondo la parlamentare Pd, “una spending review di questa portata rischia di impedire ai Comuni, soprattutto a quelli di minori dimensioni, che costituiscono la larghissima maggioranza, in Italia - di erogare anche i servizi essenziali e gli interventi a favore delle persone più vulnerabili. Aprendo, di conseguenza, le porte alla desertificazione del territorio e allo spopolamento. Non solo: uno scenario simile, proiettato sugli attuali investimenti consentiti dal Pnrr, rischia, nel futuro prossimo, di azzerare le opportunità delle opere realizzate grazie al piano, dal momento che non vi saranno le risorse, in termini di personale e di spesa corrente, per avvalersene e per prendersene cura”.

Nel corso dell'incontro, si evidenzia, “saranno anche illustrate le proposte in grado di superare e prevenire, perlomeno in parte, le peggiori previsioni. In primo luogo, riallocare le risorse non ancora impiegate per il Pnrr, piuttosto che ‘restituirle’ all’Unione Europea, destinandole al rifinanziamento del Decreto crescita e piccole opere. I Comuni, infatti, hanno dimostrato di essere estremamente virtuosi e competenti, nel ‘mettere a terra’ le risorse previste dai vari bandi. Inoltre, sarà fondamentale anche sburocratizzare le procedure, che oggi bloccano i Comuni e, soprattutto, attribuire a questi un ruolo decisionale sul fronte della spesa, rendendoli ‘gestori’ della propria spesa”.

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