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orrore a rovigo

Accoltellatore preso: è tentato omicidio

Il ferito è sempre gravissimo

Arrestato ed espulso, rientra e si fa assumere come infermiere

Preso l'accoltellatore pakistano che, la notte scorsa, ha secondo le contestazioni, ferito in maniera gravissima un indiano, sventrandolo letteralmente con un coltello a serramanico.

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Ne dà conferma la Procura della Repubblica, nella persona del procuratore Manuela Fasolato. "La Procura della Repubblica di Rovigo ha disposto - spiega la nota - stante i gravi indizi in ipotesi accusatoria di delitto di tentato omicidio e stante il pericolo di fuga, il fermo nei confronti di I.Q. nato in Pakistan nel 1983, domiciliato a Rovigo, il quale a seguito di una lite per futili motivi accaduta all’interno di una abitazione sita in viale Trieste a Rovigo il 30/6/25,  puntando un coltello a serramanico sul fianco sinistro di K. M., nato in India nel 1975, e conficcandogli la lama nell’addome, gli causava una ferita penetrante addominale da arma bianca con eviscerazione e perforazione dell’intestino, con pericolo di vita per K.M. che veniva quindi  sottoposto ad intervento chirurgico e rimaneva in prognosi riservata, compiendo in tal modo atti idonei in modo non equivoco a cagionare la morte di K.M., evento che non si realizzava per cause indipendenti dalla volontà di I.Q., stante le tempestive cure prestate alla persona offesa dal personale sanitario e il pronto intervento di terzi".

"La Questura di Rovigo interveniva sul luogo nell’immediatezza dei fatti avvisata dell’avvenuto accoltellamento, prestava soccorso alla vittima, nonché sentiva le persone informate sui fatti e rinveniva l’arma utilizzata, quindi informava la Procura di Rovigo che disponeva il fermo stante il fatto che il soggetto responsabile in ipotesi accusatoria si era reso irreperibile nel frattempo,  delegando per l’esecuzione la Questura e disponendo che I.Q. venisse portato in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia. La Questura eseguiva in data odierna il fermo così disposto dalla Procura.   Vi è la presunzione di innocenza e la responsabilità penale può essere riconosciuta solo con sentenza passata in giudicato".

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