VOCE
poste italiane
01.07.2025 - 19:53
Phishing, smishing, vishing, malware, e chi ne ha più ne metta. Non un gioco purtroppo, quello delle truffe che, con questi nomi e in svariate modalità, porta ad ingannare, rubare dati sensibili e spolpare i conti. Se ne è parlato ieri pomeriggio durante l’incontro “Occhio alle truffe” in sala Gran guardia, organizzato da Poste italiane in collaborazione con il Comune di Rovigo. L’obiettivo del momento rivolto alla cittadinanza, ha spiegato Federico Moro, direttore della filiale rodigina: “È di promuovere la cultura e la conoscenza del mondo digitale, sensibilizzando sulla difesa delle principali problematiche in rete e cercando di far sì che tanti spiacevoli episodi fraudolenti non si ripetano”.
Dal profondo iceberg del mondo che viaggia sulle connessioni, di cui solo un 4% è indicizzato, sono più di 252mila i nuovi siti che, di qua e di là, spuntano ogni giorno sul web, per non parlare dei 5,24 miliardi di account creati e gli altrettanti 5,56 miliardi di utenti che quotidianamente navigano online. Completa l’impressionante conteggio il tempo medio di navigazione mobile, ben 3 ore e 46 minuti a giornata.
Con l’avanzare di un massiccio uso delle strumentazioni online, sono esponenzialmente moltiplicati anche gli episodi di truffe, a volte evidenti, in altri modi ben camuffati. Prevenirli, ha sottolineato nei saluti iniziali l’assessore comunale Nadia Bala: “È un dovere di tutti”.
Dalle interminabili richieste, anche economiche, delle catene di Sant’Antonio, fino alle vecchie e sempreverdi - purtroppo - fake news, le truffe ad oggi viaggiano non più solo tra i venditori abusivi che suonano i campanelli e mostrano tesserini ai citofoni ma anche, e specialmente, nelle banche dati del web.
“L’anno scorso - ha illustrato Ilaria Delle Vedove, educazione digitale Corporate university - il 14% degli italiani si è visto portare via l’identità digitale a causa di frodi, oggi possiamo vedere due scenari: quello dei titoli sensazionali che invogliano a cliccare riportando su un altro sito, e quello delle pubblicità ingannevoli che, se cliccate, installano nel dispositivo personale dei file malevoli capaci di rubare informazioni”.
Quali quindi i modi per proteggersi? “Poste italiane consiglia ai propri clienti di diffidare dai messaggi che potrebbero arrivare tramite mail o sms, allenandosi al dubbio della provenienza e leggendo bene il codice Url, partendo da destra verso sinistra. Il primo consiglio è quello di rivolgersi all’ufficio postale qualora arrivassero questi messaggi” ha aggiunto nel suo intervento Annalisa Di Marzo.
Collaborazione e informazione le “password” quindi di un incontro che ha visto anche la partecipazione di diversi esponenti delle istituzioni locali, quali, Mattia Moretto, presidente del consiglio comunale, il viceprefetto Guido Parlato; Aldo Simeone, comandante della sezione tutela Finanza pubblica della Guardia di Finanza, Francesco Marino della compagnia dei carabinieri di Rovigo, Maria Olivieri, vicario del questore. “Un’occasione - ha seguito Lavinia Mancini, del settore Education - per creare consapevolezza e dare gli strumenti a tutti per poter vivere in maniera sicura”.
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