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“Donare tiene viva la speranza”

Una presenza fondamentale

“Donare tiene viva la speranza”

 A Bagnolo di Po celebrata la 28esima Festa del dono e della solidarietà, promossa dalle sezioni locali Avis e Aido. Un evento non solo celebrativo, ma soprattutto educativo e ispiratore, che ogni anno richiama cittadini, volontari e istituzioni attorno a un messaggio chiaro: donare è un atto di responsabilità, consapevolezza e amore per il prossimo.

“Donare non è solo un gesto di carità - ha dichiarato il sindaco Amor Zeri - ma un atto civico, una presa di coscienza che la salute è un bene comune da costruire insieme, giorno dopo giorno, con scelte concrete e solidali” Il presidente Avis Cristian Barducco, insieme al presidente Aido Lino Negri, ha accolto i numerosi partecipanti, tra cui rappresentanti provinciali e regionali delle due associazioni.

Profondo e toccante l’intervento di Ottavio Aggio, di Aido Regionale Veneto, che ha ricordato la figura di Luca Cestaro, storico presidente Aido Veneto, scomparso prematuramente. La memoria del suo impegno ha toccato tutti i presenti, con un minuto di silenzio denso di significato.

“Quando a parlare di dono è chi ha ricevuto un trapianto - ha detto Aggio - tutto cambia: il dono diventa vita”. Pinuccia Guerrato, del Centro trapianti dell’Ulss 5 Polesana, ha rimarcato con forza l’importanza di comunicare la propria volontà di donare, non solo registrandola, ma anche parlandone in famiglia. “Molte opposizioni alla donazione avvengono perché i familiari non sanno. Ma un no’ può spegnere una speranza di vita”,

Due testimonianze hanno scosso profondamente la sala gremita della sede Avis-Aido: Maria Gloria, madre che ha donato gli organi della figlia, ha raccontato come il dolore possa trasformarsi in luce, quando la decisione è condivisa e consapevole. Mauro, trapiantato di cuore, ha parlato con voce emozionata: “Sono qui solo perché qualcuno ha detto sì. Un sì che mi ha ridato tutto”.

Franca Gavioli, già medico del Centro trasfusionale di Trecenta e instancabile testimone del valore del dono tra i giovani, ha concluso la parte riflessiva sottolineando che “donare non è solo salvare vite: è contribuire alla speranza, è costruire una società dove l’altruismo non è eccezione, ma regola”.

Spazio anche ai riconoscimenti per i soci Avis che, con il loro impegno costante, hanno dimostrato cosa significa mettere la propria salute al servizio di quella altrui. Distintivo di rame: Heather Saltarin. Distintivo d’argento: Chiara Caberletti, Ramona Elena Hentiu, Alessandro Negri, Edoardo Sarti. Distintivo d’argento dorato: Cristina Borsato, Stefano Caberletti, Nicolò Fratini, Marco Malagò. Distintivo d’oro: Anita Bazzi, Gian Paolo Munerato, Gianpaolo Naldi, Chiara Perlari. Distintivo d’oro con rubino: Cristian Barducco, Tiziano Mestieri, Claudio Natali, Maurizio Rigobello. Distintivo d’oro con diamante: Davide Mora con 130 donazioni.

La giornata si è conclusa con l’omaggio floreale ai monumenti ai Caduti e al donatore, la messa celebrata da don Valmore Mantovani, e un momento conviviale al centro polivalente Don Puglisi di Runzi.

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