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L’INTERVISTA

Scabin: “Orgoglio e responsabilità”

“Ringrazio la Camera di commercio e il presidente Muraro: l’obiettivo è fare sinergia”

Scabin: “Orgoglio e responsabilità”

Oneri e onori, in questo rigoroso ordine. Ha ben chiaro Carlo Scabin, cosa comportino gli incarichi che in poco più di sei mesi ha ricevuto nel panorama locale, regionale e nazionale dai vertici di Confindustria.

Dopo la nomina a vicepresidente con delega a Rovigo di Confindustria Veneto Est dello scorso novembre, sono arrivate quella nel consiglio generale nazionale degli Aquilotti e, la scorsa settimana, nel consiglio generale di Fondazione Cariparo.

Partiamo da questa ultima nomina, com’è maturata?

“E’ stata portata in Fondazione Cariparo dalla Camera di Commercio Venezia Rovigo, sono stato scelto da una terna di nomi. Per questo ringrazio il presidente della Fondazione, Muraro, tutti i componenti del consiglio e il direttore generale Saro. Ma anche il presidente della Camera di commercio, Zanon, e il vicepresidente Gambato. Per me sarà una grande opportunità, un modo di confrontarmi e avere quindi la possibilità di condividere competenze ed esperienze diverse dal mio percorso imprenditoriale. L’obiettivo è fare sinergia, e trasmettere sul territorio azioni etiche e sociali: sono il miglior biglietto da visita quando si parla di progetti. Sarà un orgoglio e una responsabilità”.

Qual è l’esperienza che porterà in Fondazione Cariparo?

“Prima sarà fondamentale comprendere la mentalità e la vision della Fondazione, per capire quello che finora ha creato e quello che rappresenta nel territorio. Conoscere il consiglio, il direttore generale e il presidente, il loro metodo di lavoro: partendo da qui metterò a disposizione quelli che ritengo essere le competenze che ho maturato per le necessità che ha il territorio di essere valorizzato, nel pieno rispetto dello statuto”.

Del resto la Fondazione Cariparo è una delle più importanti in Italia, con un patrimonio di 2,3 miliardi di euro e quasi 100 milioni di euro da destinare al territorio come attività erogativa. Le imprese, in questo senso, possono affiancarla nei progetti, e viceversa?

“Di sicuro può esserci una condivisione di progettualità. Per esempio il gruppo che rappresento ha deciso di finanziare delle borse di studio per l’Azienda Ospedale-Università di Padova. Pratiche e sinergie come queste sono importanti, i tempi stanno cambiando ed è strategico, se non necessario, avere una visione condivisa del futuro. E se vogliamo parlare di futuro, l’unico modo è coinvolgere i giovani e veicolarli nel mondo del lavoro: serve un’opera di sensibilizzazione nelle imprese in questo senso, non potrà che essere un valore aggiunto per tutti”.

Giovani e futuro: se guardiamo nel nostro territorio, qual è un progetto che li potrebbe coinvolgere?

“Così su due piedi direi il Censer a Rovigo, luogo dal potenziale enorme che nei prossimi anni si amplierà, crescendo in numeri e in progettualità. Lì vedo un polo universitario con insediamenti di realtà d’eccellenza e d’avanguardia, che mirino alla ricerca in campo spaziale. In questo, T2I potrà essere un incubatore che può solo crescere”.

Torniamo alle responsabilità e ai poteri: tre nomine importanti in sei mesi e un periodo di tempo decisivo per incidere sul territorio. Come le sta affrontando?

“C’è una differenza sostanziale tra quelle che sono le intenzioni e quelle che sono le azioni (sorride Scabin mentre lo dice). Io vivo delle seconde e credo che sprecare tempo prezioso ed energie personali nelle prime, serva a ben poco”.

E allora andiamo sul pratico: Romea commerciale, o Nuova Romea come la si voglia chiamare: saranno anni decisivi?

“Dovranno esserlo per forza, perché bisogna rendere attrattivo il territorio, servono i presupposti perché i player internazionali che abbiano intenzione di valutare concretamente investimenti nella nostra area con un modello di business concreto, possano farlo grazie anche ai servizi. Ma per quanto sembri vicino, siamo ancora molto lontani dalla sua realizzazione, penso però ci siano i giusti presupposti”.

E Delta Group? Dopo la recente acquisizione, quale sarà il suo prossimo passo?

“Fare impresa è sempre un percorso in salita perché raggiungere gli obiettivi prefissati produce un dispendio di energie e di forze. Per questo il nostro futuro a breve termine sarà quello di strutturare la società attraverso l’inserimento mirato di figure manageriali, prevedendo nel contempo investimenti a livello infrastrutturale e tecnologico. Infine, stiamo monitorando altre operazioni straordinarie, da inserire nel piano di investimenti triennale dove, di certo, utilizzeremo i contratti si sviluppo per le grandi industrie. Senza le persone giuste al posto giusto è difficile continuare a crescere con solidità, anche perché oggi non ci sono margini di errore”.

Ma fare impresa e investire, spesso porta anche a diversificare: che ne pensa?

“Non lo escludo, ma il principio è sempre quello di mantenere saldo il nostro business”.

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