VOCE
E' emergenza
02.07.2025 - 21:00
aldo torrido: gli accessi al pronto soccorso aumentano del 3%.
Lo comunica l’Ulss 5 Polesana, che ha verificato come, in questi giorni di caldo africano, gli accessi ai tre pronto soccorso della nostra provincia siano aumentati, appunto del 3%, rispetto alla media di 205 pazienti giornalieri registrati normalmente. A conti fatti, si tratta di sei persone ogni giorno che si rivolgono al sistema sanitario a causa di malesseri provocati dalle alte temperature. Un fenomeno - ricordano dall’Ulss 5 - già emerso nel 2024, e confermato anche in queste settimane.
L’ulteriore pressione del 3% sulle strutture di pronto soccorso (mediamente si registrano 130 accessi medi quotidiani a Rovigo, 50 ad Adria e 25 a Trecenta) è costituita soprattutto da anziani e persone con patologie croniche, che spesso arrivano in pronto soccorso con sintomi di sincope, disidratazione, ipotensione piuttosto che veri e propri colpi di calore. Ma questo accade anche tra i lavoratori esposti al calore (in ambienti chiusi o aperti) e alla radiazione solare dei comparti a maggior rischio (come agricoltura, edilizia, logistica).
L’esposizione ad alte temperature rappresenta infatti un importante fattore di rischio in ambiente lavorativo che può portare ad un aumento di patologie da calore, può accrescere il rischio di infortuni dovuti a stanchezza e mancanza di concentrazione, nonché incedere sui livelli di produttività.
"Tali condizioni di lavoro - precisano dall’Ulss - devono essere oggetto di specifica valutazione da parte del datore di lavoro, con l’individuazione ed adozione di specifiche misure di prevenzione e protezione a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, tenendo conto anche delle persone fragili e maggiormente suscettibili".
A tal proposito lo Spisal, nel corso delle proprie attività istituzionali e controllo, provvederà anche a verificare l’adozione delle corrette misure volte a tutelare i lavoratori da questo importante rischio lavorativo, anche in ottemperanza all’ordinanza del presidente della Regione Veneto firmata martedì e valida da oggi e fino al 31 agosto prossimo.
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L'Ulss è infatti in prima linea per fronteggiare l’ondata di caldo. Tra gli interventi messi in campo dall’azienda socio sanitaria ci sono il monitoraggio meteo-ambientale, il coordinamento con i medici di base e l’assistenza domiciliare intensificata, ad esempio con infusione endovenosa a casa. Ma non solo: all’interno del pronto soccorso vengono adottate misure dedicate con ambienti raffreddati, idratazione attenta, valutazioni immediate e procedure di “percorso calore”. Mentre lo Spsial vara una campagna di controlli negli ambienti di lavoro.
“Le raccomandazioni per prevenire il colpo di calore sono poche e semplici, ma è bene ricordarle, perché davvero possono fare la differenza - spiega Maria Adelina Ricciardelli, direttore del pronto soccorso di Rovigo e Trecenta - bere spesso anche se non si ha sete (piccole quantità), vestiti leggeri, fibre naturali e copricapi protettivi, evitare l’esposizione diretta nelle ore calde (idealmente tra 11 e 17)”.
In caso di malore sul lavoro - avvisa ancora il direttore del pronto soccorso, “recarsi immediatamente al pronto soccorso indicando che si tratta di un colpo di calore da lavoro: è un infortunio riconosciuto, approfittare del numero 1500, attivo dal 23 giugno a metà settembre, per informazioni su comportamenti corretti e accesso ai servizi locali di assistenza”.
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