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Le opinioni

“Chiusi in casa per difenderci”

Come i rodigini affrontano il caldo: “Accendo il condizionatore, l’ombra dei parchi è preziosa”

Come i rodigini affrontano il caldo: “Accendo il condizionatore, l’ombra dei parchi è preziosa”


Non serve usare tante parole per descrivere la morsa lavica di calore che, da oltre venti giorni, sta soffocando Italia, Europa e, ovviamente, Rovigo e il suo Polesine. A fronte di marciapiedi roventi, tratti autostradali chiusi come a Verona per asfalto che si scioglie, bulloni della Torre Eiffel surriscaldati e un black out a Caserta, tanto da chiudere anche la Reggia borbonica, altrettanto allarmante la conta dei danni ambientali e fisici: già quattro morti l’altro ieri, due turisti nelle spiagge sarde, uno dei quali trevigiano, un 85enne di Genova e un camionista tra le corsie dell’A4, tra Sirmione e Peschiera.

E se era dall’anno dei tre papi, il '78, che non si sentiva un caldo del genere, le opinioni dei rodigini sono comuni ma sempre indispensabili da ricordare. Il rischio, infatti, non è tanto l’uscire, quanto, invece, gli orari, le modalità di protezione e l’idratazione. Caldo uguale disagi, insomma, ma anche protezione e responsabilità.

“È essenziale cercare di stare al coperto più possibile utilizzando un minimo di condizionatore in casa per chi può - spiega Pietro - oppure riparandosi all’ombra o gustando il refrigerio di qualche parco. Io ad esempio sono solito andare a Parco Cibotto alle 6 del mattino per la passeggiata o verso le 20.30 di sera, è il modo migliore per ripararsi da questa ondata”. E non manca una necessità che si allinea alla consapevolezza di eventi climatici ormai non più rari ma frequenti: “È una situazione nella quale la salvaguardia della salute è al primo posto, anche grazie a mezzi, come decreti o provvedimenti legislativi”.

Muri blindati e l’uso, quasi indispensabile di un alleato per refrigerare casa: è questo il pensiero di Giulietta, che commenta: “Esco per necessità, ad esempio per andare al medico, resto a casa e mi muovo il meno possibile, accendo il condizionatore, specie nelle ore del pomeriggio”.

Se da una parte il rifugio dal sole è importante, dall’altra, il bere ne costituisce il complementare, come aggiunge Andrea: “Fondamentale bere tanto, tanta acqua dal mattino fino alla sera, personalmente bevo molti liquidi”. Tuttavia, oltre alla vivibilità per strada, da segnalare è anche quella su strada: “Il traffico su due ruote è sostenuto, molti si muovono prediligendo il mattino presto. D’altronde la stagione è questa e bisogna farsene una ragione”, commenta consapevole.

Ma anche tra i più giovani il problema è sentito, e non poco: “Per me è difficile affrontare una città con un caldo molto pesante come qui a Rovigo. Ci rinchiudiamo in casa cercando di stare al fresco, uscendo sul tardi. Tutte le estati sono ormai così e non si può far niente”, constata Elisa, concludendo: “Molti sono i disagi, per noi giovani anche nell’incontrarsi e nell’abbigliamento”.

E se il termometro non accenna a scendere, sicuramente con oggi schizzerà ben in alto, dato che le osservazioni meteo reputano questo venerdì come il picco di calore della settimana. Arrivano a 20 le città che mostreranno stamattina il famigerato bollino rosso, un ulteriore segnale di stop per far prevalere forse la regola più semplice di tutte: il buonsenso.


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