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L’incontro

Gli avvocati dopo la riforma Cartabia alla scoperta del Consiglio giudiziario

Il convegno di studi al Roncale

Gli avvocati dopo la riforma Cartabia alla scoperta del Consiglio giudiziario

Ubi maior minor cessat” dicevano i latini. Si è detto anche ieri, nella cornice di Palazzo Roncale, in occasione del convegno di studio “Il Consiglio giudiziario e il ruolo dell’avvocatura alla luce della riforma Cartabia” promosso dall’ordine degli avvocati di Rovigo. Conoscere anche la parte “minor” dei grandi consigli superiori, ovvero i cosiddetti consigli giudiziari, organi che esistono in ogni corte d’appello ma a volte sconosciuti da più o a i non addetti a lavori. Dopo i saluti, Palmiro Franco Tosini, consigliere dell’ordine e componente del Consiglio giudiziario alla Corte d’Appello di Venezia, ha moderato l’incontro introducendo i diversi ospiti che hanno sviscerato il tema per gli interessati al ruolo, proprio dell’avvocatura, dopo l’entrata in vigore della riforma Cartabia.

“Questo incontro serve anche per portare a consonanza dell’esistenza dei consigli giudiziari che esistono in ogni Corte d’appello e sono formati da magistrati, magistrati giudicanti, e dai membri di diritto, oltre che dal presidente della Corte d’appello e dal procuratore generale. Compongo il consiglio giudiziario tre avvocati, nel nostro caso specifico, io, un collega di Treviso e uno di Belluno”, ha annotato Tosini presentando Claudia Eccher, del Foro di Trento, Pier Filippo Giuggioli, del Foro di Milano e componente del Consiglio giudiziario della Corte d’appello di Milano e Maria Monica Bassan, consigliera dell’ordine degli avvocati di Padova e già componente del Consiglio giudiziario Corte d’appello di Venezia.

“I consigli sono organi ausiliari del Csm, danno pareri su proposte, tabelle, ordinamenti giudiziari al consiglio superiore, qualora ci siano discrasie, incongruenze o segnalazioni, lo segnalano al consiglio superiore e al ministro della giustizia. Sono organi importanti a livello distrettuale, conoscono meglio di alti i problemi degli ordini locali.”

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