L’accoltellatore sceglie il silenzio

Ha scelto di non rispondere alle domande del giudice, il pakistano di 42 anni sul quale pesa l’ipotesi di reato di tentato omicidio: avrebbe accoltellato un indiano di 50 anni, in un appartamento di viale Trieste, sventrandolo letteralmente e provocando la fuoriuscita degli intestini.

Un fendente tremendo, secondo la ricostruzione della polizia e della Procura. Per fortuna, l’immediatezza dei soccorsi, affidati al personale del Suem 118, ha fatto sì che fosse possibile salvare l’uomo: arrivato in condizioni gravissime in ospedale, è stato sottoposto a una complessa operazione. La prognosi, alla luce della gravità delle ferite, rimane comunque riservata.

Nella mattinata di oggi, giovedì 3 luglio, di fronte al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rovigo, era prevista l’udienza di convalide del fermo.

A difendere l’indagato, l’avvocato Valentina Verde del foro di Rovigo. Il presunto accoltellatore ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, come è nei suoi diritti. In questa fase, quindi, ha ritenuto di non fornire una propria versione dei fatti e di non sottoporsi ad alcun interrogatorio.

Probabilmente, la ricostruzione di quanto accaduto nella notte tra lunedì e martedì scorso, ossia tra il 30 giugno e il 1° luglio, arriverà in una fase successiva degli accertamenti in corso.

Il giudice, da parte sua, ha deciso di convalidare il fermo. E’ stato quindi il momento di decidere sulla misura cautelare alla quale si trovava sottoposto l’indagato, che era stato portato in carcere, dopo essere stato individuato e rintracciato dal personale della squadra mobile della questura, che ha immediatamente preso in mano le indagini, dopo il primo sopralluogo del personale delle Volanti.

In questa fase, a quanto si apprende, l’indagato non lascerà il carcere. Probabile che nuove istanze in questo senso verranno presentate nei prossimi giorni dalla difesa.