VOCE
adria
04.07.2025 - 21:03
La chiusura dell’unico supermercato di Carbonara, frazione del Comune di Adria, genera malumori tra i residenti. Al centro della questione, una petizione popolare promossa da Maria Lodo, da sua figlia Samantha e da Fulvio Osti, che da mesi chiedono all’amministrazione comunale di intervenire per ripristinare un servizio ritenuto essenziale, in particolare per gli anziani e le persone con difficoltà motorie.
Il 30 giugno scorso i promotori hanno inviato una lettera aperta al sindaco, alla giunta, al consiglio comunale e ai media locali, in cui esprimono “profonda delusione e fastidio” per la mancanza di risposte pubbliche dopo l’incontro tenutosi il 29 maggio a Palazzo Tassoni. All’appuntamento organizzato dal sindaco Massimo Barbujani avevano partecipato anche rappresentanti delle associazioni Auser e Croce Verde, con l’obiettivo di individuare soluzioni concrete per affrontare l’emergenza.
Tra le richieste discusse, la possibilità di attivare un piano di trasporto gratuito per consentire ai cittadini di fare la spesa in altri punti vendita, una campagna informativa con volantini distribuiti nel quartiere, e una presentazione pubblica dell’iniziativa. Tuttavia, secondo i promotori, “al posto del comunicato ha fatto seguito il silenzio, un silenzio che abbisogna di una spiegazione-risposta. Non più rinviabile”.
Il sindaco Massimo Barbujani, contattato in merito, ha spiegato quanto fatto finora dall’amministrazione comunale: “Capisco perfettamente il disagio dei cittadini – ha dichiarato – ma tengo a precisare che il Comune si è mosso da tempo per trovare una soluzione. In particolare, abbiamo contattato diverse società della grande distribuzione per sondare l’interesse ad aprire un discount a Carbonara, abbiamo avviato un confronto con la proprietà dell’immobile per ottenere un canone d’affitto calmierato, che possa rendere più appetibile lo stabile per nuovi gestori, abbiamo parlato con chi ha rilevato le attrezzature e i frigoriferi in seguito al fallimento, per verificarne l’eventuale riutilizzo, abbiamo coinvolto Croce Verde e Auser per attivare un servizio di trasporto per chi ha reali difficoltà e, in due mesi, Auser ha comunicato che solo una persona è stata accompagnata a fare la spesa; infine, per quanto riguarda il volantinaggio, i promotori sono liberi di procedere in autonomia, ma non è compito del Comune organizzarne la distribuzione, si tratta di un’attività privata”.
Sul punto relativo al trasporto, Auser e Croce Verde hanno diffuso una nota congiunta nella quale ribadiscono la loro disponibilità ad aiutare i cittadini fragili, chiarendo però i limiti del loro intervento: “Come già ribadito nell’incontro del 29 maggio scorso – si legge nella comunicazione – le nostre associazioni sono a disposizione per prestare aiuto ai soggetti fragili di tutto il territorio, Carbonara compresa, nei limiti delle nostre possibilità e secondo le finalità previste dai rispettivi statuti. Tuttavia, non è consentito attivare un servizio di trasporto incondizionato per tutti i cittadini. Le nostre attività non possono configurarsi come un servizio generalizzato”.
Auser e Croce Verde aggiungono che ogni caso verrà valutato individualmente, e invitano le persone in difficoltà a contattarli direttamente per ricevere un supporto compatibile con le loro finalità sociali.
Intanto, il quartiere continua a fare i conti con l’assenza di un servizio essenziale, e la soluzione definitiva alla questione resta ancora in fase di costruzione. Ma, da entrambe le parti, si registra la volontà di non lasciare il problema irrisolto.
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