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Attacco hacker alla bonifica

Offensiva su computer e rete interna. Neutralizzata dagli esperti. Non a rischio il presidio del territorio

Attacco hacker alla bonifica

Attacco informatico al consorzio di bonifica Adige Po. Gli hacker lunedì scorso hanno messo nel mirino l’ente che si affaccia su piazza Garibaldi e che gestisce la rete di canali e le idrovore che assicurano l’assetto idraulico del territorio. Un accatto che è stato individuato e poi bloccato da tecnici ed esperto del settore. Già sporta denuncia alle forze dell’ordine e attivati tutti i protocolli previsti dalla legge per casi del genere.

Ad accorgersi che qualcosa non andava nei computer del consorzio di bonifica, lunedì scorso, sono stati gli stessi dipendenti dell’ente, e quando è stato chiaro che non si trattava di un semplice guasto tecnico, ma di un attacco ransomware, in grado di criptare, rubare o danneggiare file e archivi informatici (forse a scopo di chiedere un riscatto). Ecco allora che è stata incaricata una ditta di esperti che lavorando alacremente ha individuato il tipo di minaccia e poi l’ha neutralizzata. Già avviata la fase di ripristino e verifica dei dati e di tutti i servizi di rete eventualmente danneggiati. L’attacco informatico non ha intaccato, né messo a rischio la gestione delle centraline e delle idrovore sparse sul territorio e controllate e amministrate dal consorzio Adige Po. L’offensiva digitale aveva riguardato “solo” la parte degli uffici interni alla sede.

Il presidente del consorzio di bonifica Roberto Branco, e il direttore generale Marco Volpin spiegano che “tutelare il territorio significa anche proteggerlo dagli attacchi informatici. Il consorzio di bonifica Adige Po non è solo una istituzione: è un custode di un bene pubblico. Garantire la regolazione delle acque è la nostra missione quotidiana. Viviamo in un’epoca in cui anche le infrastrutture più tradizionali devono affrontare sfide digitali”.

E ancora: “Nei giorni scorsi, i nostri sistemi informatici amministrativi e gestionali hanno subito un attacco esterno. Vogliamo dirlo in modo chiaro e senza ambiguità: questo evento non ha mai messo a rischio la nostra operatività sul campo ed il presidio del territorio. Abbiamo reagito subito attuando i protocolli di emergenza, collaborando con esperti di sicurezza informatica. Per noi questa non è solo una crisi da gestire. E’ un’occasione per dimostrare il nostro impegno alla trasparenza e alla responsabilità sociale. Trasparenza significa raccontare cosa è accaduto e cosa stiamo facendo. Responsabilità significa non minimizzare le minacce, ma rafforzare le difese. Fiducia significa che i cittadini sappiano di potersi affidare a noi anche quando le sfide cambiano. Continueremo a tenere informati i cittadini in modo chiaro e puntuale. Prendersi cura del territorio oggi significa affrontare anche le sfide digitali. E noi siamo pronti a farlo”.

I motivi di questo tipo di attacchi alle aziende non sono facili da identificare, secondo gli esperti il fine potrebbe essere estorsivo, o meglio, preestorsivo, nel senso che con l’offensiva informatica i pirati del web tendono a testare l’attendibilità della debilitazione provocata nella rete digitale, e solo nel caso di mancata neutralizzazione, potrebbe partire la richiesta estorsiva.

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