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consorzio adige po
04.07.2025 - 22:33
Attacco informatico al consorzio di bonifica Adige Po. Gli hacker lunedì scorso hanno messo nel mirino l’ente che si affaccia su piazza Garibaldi e che gestisce la rete di canali e le idrovore che assicurano l’assetto idraulico del territorio. Un accatto che è stato individuato e poi bloccato da tecnici ed esperto del settore. Già sporta denuncia alle forze dell’ordine e attivati tutti i protocolli previsti dalla legge per casi del genere.
Ad accorgersi che qualcosa non andava nei computer del consorzio di bonifica, lunedì scorso, sono stati gli stessi dipendenti dell’ente, e quando è stato chiaro che non si trattava di un semplice guasto tecnico, ma di un attacco ransomware, in grado di criptare, rubare o danneggiare file e archivi informatici (forse a scopo di chiedere un riscatto). Ecco allora che è stata incaricata una ditta di esperti che lavorando alacremente ha individuato il tipo di minaccia e poi l’ha neutralizzata. Già avviata la fase di ripristino e verifica dei dati e di tutti i servizi di rete eventualmente danneggiati. L’attacco informatico non ha intaccato, né messo a rischio la gestione delle centraline e delle idrovore sparse sul territorio e controllate e amministrate dal consorzio Adige Po. L’offensiva digitale aveva riguardato “solo” la parte degli uffici interni alla sede.
Il presidente del consorzio di bonifica Roberto Branco, e il direttore generale Marco Volpin spiegano che “tutelare il territorio significa anche proteggerlo dagli attacchi informatici. Il consorzio di bonifica Adige Po non è solo una istituzione: è un custode di un bene pubblico. Garantire la regolazione delle acque è la nostra missione quotidiana. Viviamo in un’epoca in cui anche le infrastrutture più tradizionali devono affrontare sfide digitali”.
E ancora: “Nei giorni scorsi, i nostri sistemi informatici amministrativi e gestionali hanno subito un attacco esterno. Vogliamo dirlo in modo chiaro e senza ambiguità: questo evento non ha mai messo a rischio la nostra operatività sul campo ed il presidio del territorio. Abbiamo reagito subito attuando i protocolli di emergenza, collaborando con esperti di sicurezza informatica. Per noi questa non è solo una crisi da gestire. E’ un’occasione per dimostrare il nostro impegno alla trasparenza e alla responsabilità sociale. Trasparenza significa raccontare cosa è accaduto e cosa stiamo facendo. Responsabilità significa non minimizzare le minacce, ma rafforzare le difese. Fiducia significa che i cittadini sappiano di potersi affidare a noi anche quando le sfide cambiano. Continueremo a tenere informati i cittadini in modo chiaro e puntuale. Prendersi cura del territorio oggi significa affrontare anche le sfide digitali. E noi siamo pronti a farlo”.
I motivi di questo tipo di attacchi alle aziende non sono facili da identificare, secondo gli esperti il fine potrebbe essere estorsivo, o meglio, preestorsivo, nel senso che con l’offensiva informatica i pirati del web tendono a testare l’attendibilità della debilitazione provocata nella rete digitale, e solo nel caso di mancata neutralizzazione, potrebbe partire la richiesta estorsiva.
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