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"D'Annunzio? Un estetista. Hitler? Un pacifista"

Gli strafalcioni della maturità 2025

Gli strafalcioni della maturità 2025: quando la storia e la scienza diventano fantasia

Cosa succede quando la realtà si mescola con la fantasia durante gli esami di maturità? La risposta arriva dal portale Skuola.net, che ha raccolto una serie di errori clamorosi commessi dai maturandi del 2025, ma anche da alcuni docenti. Questi strafalcioni, che spaziano dalla letteratura alla storia, fino alle scienze, offrono uno spaccato curioso e a tratti divertente del livello di preparazione degli studenti italiani.

Gabriele D’Annunzio, noto per il suo stile estetico, è stato trasformato in un semplice "estetista" da alcuni studenti, mentre la sua celebre opera "La pioggia nel pineto" è stata erroneamente attribuita a Giovanni Pascoli. Non meno sorprendente è la collocazione temporale di Alessandro Manzoni nel Seicento, un errore probabilmente dovuto all'ambientazione de "I Promessi Sposi". E come dimenticare la confusione tra Émile Zola e il calciatore Gianfranco Zola? Un vero e proprio scambio di ruoli che lascia perplessi.

La storia non è stata risparmiata da interpretazioni fantasiose. Un maturando ha assegnato ad Adolf Hitler un improbabile Premio Nobel per la Pace, mentre un altro ha confuso i liberatori di Auschwitz, attribuendo il merito agli americani anziché ai sovietici. Ancora più sconcertante è l'affermazione che Aldo Moro sia stato rapito da Cosa Nostra, un errore che ignora il coinvolgimento delle Brigate Rosse. E, come se non bastasse, c'è chi crede che la monarchia sia ancora vigente in Italia e che la Seconda Guerra Mondiale sia iniziata nel 1933.

In ambito scientifico, Marie Curie è stata premiata con due Oscar, una confusione tra il prestigioso Premio Nobel e il riconoscimento cinematografico. Anche l'arte ha subito revisioni bizzarre: Pablo Picasso è diventato "Paolo" e la sua "Guernica", nota per il suo bianco e nero, è stata descritta come un quadro "dipinto di rosso".

Non solo gli studenti, ma anche i commissari hanno commesso errori. Una commissaria d'arte ha sbagliato la data di nascita del Futurismo, mentre un commissario di scienze ha trasformato un esame in un "orale di famiglia". E c'è chi ha attribuito a Charles Dickens "Il Ritratto di Dorian Gray", un'opera di Oscar Wilde. Questi errori, sebbene divertenti, sollevano interrogativi sulla preparazione degli studenti e sulla qualità dell'insegnamento. Forse, più che ridere, dovremmo riflettere su come migliorare il sistema educativo per evitare che la storia e la scienza diventino un terreno fertile per la fantasia.

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