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DA ROMA

In 130 pellegrini per il Giubileo

Tanti i polesani nell'Urbe insieme al vescovo Pavanello

Tanti i polesani pellegrini nell'Urbe insieme al vescovo Pavanello

“O Roma felice, non per il tuo splendore, ma per i loro meriti superi ogni altra bellezza del mondo”, si legge in un antico inno della festa di Pietro e Paolo. Proprio il giorno dopo, lunedì 30 giugno, un traino di speranza ha portato anche 130 polesani, da molte parrocchie di tutta la diocesi, a Roma insieme al vescovo Pierantonio Pavanello per il pellegrinaggio attraverso le porte sante delle basiliche papali, sui passi dei primi martiri dell’Urbe pagana, fino ai luoghi calcati dai principi degli apostoli.

I tre pullman di pellegrini polesani hanno cominciato il loro itinerario dalle catacombe di San Sebastiano, spostandosi poi in quelle di Santa Domitilla per la visita alla basilica sotterranea dei Santi Nereo e Achilleo, nei luoghi segnati indelebilmente dalla presenza del sangue dei primi testimoni cristiani della città durante le persecuzioni neroniane. È proseguito, il giorno dopo, il cammino sul luogo della morte di Saulo, poi divenuto san Paolo, all’abbazia delle tre fontane e poi nella basilica ostiense ove riposa il corpo.

Nonostante la ventata di caldo che ha interessato tutta la penisola, e non solo, il pomeriggio ha visto la visita guidata alla “mater et caput” di tutte le chiese della città e del mondo, san Giovanni in Laterano, con la guida di monsignor Livio Melina, adriese e canonico della basilica papale. Lungo via Merulana, la tappa successiva ha interessato Santa Maria Maggiore, il più antico santuario mariano dell’occidente, per un momento di sosta alla tomba di Papa Francesco e davanti all’icona (tanto amata dal pontefice) della Salus Populi Romani. L’indomani, il gruppo si è spostato alla volta di san Pietro per il passaggio della Porta Santa e la celebrazione del Giubileo in basilica, accompagnato da don Luca Marabese, polesano, e attualmente in corpo alla diplomazia vaticana. Dopo un passaggio al santuario della Divina Misericordia, nella vicina S. Spirito in Sassia, i pellegrini hanno fatto ritorno nel capoluogo. “Esperienza intensa e toccante, specie per i significati presenti nei luoghi che abbiamo visitato nello spirito del giubileo, camminando e andando” commentano in tanti, alla stregua di un pellegrinaggio giubilare da ricordare.

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