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CRONACA

Maturità 2025: da Hitler pacifista a D'Annunzio “estetista”

Gli strafalcioni più incredibili dei maturandi

Maturità 2025: da Hitler pacifista a D'Annunzio “estetista”

Immagine da www.istruzione.it

Anche quest’anno gli esami di Maturità hanno regalato momenti indimenticabili… per le gaffe. A raccogliere gli strafalcioni più divertenti dei colloqui orali è stato il portale Skuola.net, che ha ricevuto segnalazioni direttamente dagli studenti. E tra Hitler pacifista e D’Annunzio “estetista”, ce n’è per tutti i gusti. Perfino i professori, a volte, non sono stati da meno.

Quando la storia diventa... alternativa

Fra gli errori più clamorosi, spicca chi ha attribuito ad Adolf Hitler il Nobel per la Pace, o chi ha sostenuto che Auschwitz sia stata liberata dagli americani, anziché dai sovietici. Qualcuno ha detto che Aldo Moro fu rapito da Cosa Nostra, confondendo le Brigate Rosse con la mafia. E non è mancato chi crede che in Italia esista ancora la monarchia.

Letteratura e arte, rivisitazioni creative

Nel campo della letteratura, Gabriele D’Annunzio è stato descritto come “estetista” (forse per un errore di pronuncia?) e La pioggia nel pineto è stata attribuita a Giovanni Pascoli. Un altro studente ha confuso Émile Zola con l’ex calciatore Gianfranco Zola, mentre Alessandro Manzoni è stato collocato nel Seicento, probabilmente per colpa dell’ambientazione de I Promessi Sposi.

In arte, Picasso è diventato “Paolo”, e la sua Guernica – notoriamente in bianco e nero – è stata descritta come “un quadro tutto rosso”.

Scienza, Oscar e parenti all’orale

Nel mondo della scienza, spicca chi ha assegnato due premi Oscar a Marie Curie, scambiando i Nobel per riconoscimenti cinematografici. E non sono mancate situazioni surreali: un commissario ha coinvolto madre e sorella gemella di una candidata durante il colloquio, trasformando l’esame in una chiacchierata di famiglia.

Anche i professori sbagliano

Non solo studenti: tra gli scivoloni segnalati ci sono anche quelli dei docenti. Una prof di storia dell’arte ha indicato il 1919 come data di nascita del Futurismo (anziché il 1909), generando una discussione accesa con un collega. In inglese, invece, un commissario ha attribuito Il ritratto di Dorian Gray a Charles Dickens, scambiandolo con Oscar Wilde.

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