VOCE
papozze
05.07.2025 - 20:00
È rottura tra sindacati e vertici della storica Rsa Francesco Bottoni di Papozze. Lo sdegno espresso dai sindacati è totale: invece di essere presenti all’incontro fissato da settimane, i dirigenti della struttura, denunciano Cgil, Cisl e Uil, si trovavano impegnati in una "giornata di condivisione e progettualità" con tanto di pranzo e gita in barca sul Po.
Cgil, Cisl e Uil parlano apertamente di un fatto gravissimo, proclamando lo stato di agitazione e informando il Prefetto di Rovigo. Le sigle denunciano una totale mancanza di rispetto per le lavoratrici e i lavoratori della struttura attiva dal 1800. L’assemblea sindacale era in calendario da oltre venti giorni e avrebbe dovuto essere un’occasione per affrontare criticità già emerse in due precedenti incontri.
Ma giovedì, quando i rappresentanti sindacali e i dipendenti si sono riuniti nella sede di Papozze, raccontano, hanno trovato una casa di riposo priva di tutti i suoi vertici: assenti il presidente, il direttore e i responsabili amministrativi. Il motivo? La partecipazione a una giornata formativa intitolata ‘Una giornata per riconoscere il valore di ciò che siamo e costruire insieme ciò che vogliamo diventare’, con partenza alle 8.30 da Papozze, pranzo in ristorante e giro in barca previsto per il pomeriggio.
“Rimaniamo basiti, se con costernati per quanto abbiamo appreso dalle lavoratrici presenti in assemblea giovedì alle ore 13.30 – evidenzia Roberta De Nanni della Segretaria Fp Cgil di Rovigo che continua – solo il pomeriggio del giorno prima alle ore 15:45 avevamo ricevuto un laconico messaggio via mail dalla Rsa con la quale la direzione ci avvertiva di dover spostare a nuova data l’incontro a seguito di ‘sopravvenuti impegni istituzionali’".
"Riteniamo grave quanto accaduto, tenuto conto anche che a quanto abbiamo appreso a questa giornata di ‘condivisione’ vi era tutto lo staff degli uffici e delle referenti, addirittura secondo alcune segnalazioni, con tanto di timbratura del cartellino, abbiamo deciso chiaramente di lanciare uno stato di agitazione e di notiziare la Prefettura per quanto è successo che fa il paio con il clima tesissimo di questi ultimi mesi”.
La Cgil annuncia anche l’intenzione di valutare una segnalazione alla Corte dei Conti per una possibile mala gestione delle risorse pubbliche. L’unico dipendente che avrebbe declinato l’invito è stato il manutentore della struttura, preoccupato per l’assenza simultanea di tutta la dirigenza e delle figure di coordinamento in caso di emergenze.
Durissime anche le parole di Franco Maisto, della Cisl Fp: “Un momento di festa che poteva e doveva essere vissuto a Papozze e di certo con tutto il personale, soprattutto di coloro che ogni giorno garantiscono l’assistenza agli anziani, operatori socio sanitari, infermieri, personale di cucina e pulizia non avevano diritto di essere anche loro presenti? - sottolinea Franco Maisto della Cisl Fp che prosegue – oltre a registrare in assemblea che si sono stati parecchi episodi molto criticabili non staremo certo in silenzio di fronte a tutto questo, se vi sono dei diritti sindacali, questi devono essere liberamente esercitati e non tollereremo atteggiamenti vessatori nei confronti di chi giustamente lamenta situazioni di criticità e lo fa per il bene dell’Ente e degli ospiti”.
Durante l’ultima assemblea, ricordano i sindacati, sono stati denunciati episodi ricorrenti di comportamenti autoritari, con “riunioni” in cui solo la direzione avrebbe avuto diritto di parola.
“Dopo anni di produttività bloccata e non pagata, sentire di persona che vi è un clima così vessatorio e pesante non è certo una bella cosa – interviene Cristiano Pavarin segretario generale della Uil Fpl di Rovigo – minaccia di ordine di servizio, richiami e impedimento a parlare durante i coordinamenti sono situazioni intollerabili e prive di giustificazione. Siamo assolutamente nella linea di adire al Prefetto e di convocare con urgenza un tavolo di confronto dove la direzione esprima la propria posizione per il bene dell’Ente. Noi eravamo a Papozze per discutere del miglioramento delle condizioni di lavoro in una delle tante case di riposo del Polesine e loro dov’erano?”
“La risposta la sappiamo - concludono i sindacati - a Marina 70, prima convegno poi pranzo e gita in barca per riconoscere il ‘valore di ciò che siamo’ recita il volantino”.
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