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08.07.2025 - 19:20
Donald Trump ha annunciato un nuovo capitolo nella sua politica commerciale, destinato a scuotere le fondamenta delle relazioni internazionali. Con un ordine esecutivo, il presidente degli Stati Uniti ha deciso di posticipare l'implementazione dei dazi dal 9 luglio al 1° agosto, una mossa che ha già suscitato reazioni contrastanti a livello globale.
La Casa Bianca ha confermato il differimento delle misure tariffarie, originariamente annunciate durante il Liberation Day del 2 aprile scorso. In un post su Truth, Trump ha reso pubbliche le prime lettere ufficiali sui nuovi dazi, indirizzate a Giappone e Corea del Sud, che vedranno tariffe del 25% a partire dal 1° agosto. La portavoce Karoline Leavitt ha anticipato che altri 12 Paesi riceveranno notifiche simili, segnalando un'espansione delle misure protezionistiche.
Le lettere in partenza dalla Casa Bianca delineano un quadro chiaro delle nuove tariffe: Myanmar e Laos affronteranno un dazio del 40%, mentre Sudafrica sarà colpito da una tariffa del 30%. Giappone, Corea del Sud, Malesia e Kazakistan si vedranno applicare un dazio del 25%. Queste misure hanno già avuto un impatto negativo sui mercati finanziari, con Wall Street che ha registrato perdite significative.
TENSIONI CON I BRICS E L'UNIONE EUROPEA
La reazione dei BRICS non si è fatta attendere. Riuniti a Rio de Janeiro, i leader del blocco hanno espresso serie preoccupazioni per l'aumento delle misure doganali unilaterali, che rischiano di distorcere gli scambi e compromettere lo sviluppo economico globale. La Cina, attraverso il portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, ha sottolineato che le guerre commerciali non producono vincitori. Nel frattempo, l'Unione Europea, rappresentata dal commissario Maros Sefcovic, ha dichiarato che non è stata ancora raggiunta un'intesa con Washington, ma i colloqui proseguiranno con un nuovo incontro previsto per mercoledì.
UN FUTURO INCERTO PER L'ECONOMIA GLOBALE
Le azioni di Trump rappresentano un ulteriore passo verso un protezionismo che potrebbe avere ripercussioni durature sull'economia globale. La minaccia di dazi aggiuntivi del 10% contro i Paesi allineati alle politiche antiamericane dei BRICS non fa che aumentare le tensioni. In un contesto internazionale già fragile, queste misure potrebbero innescare una serie di reazioni a catena, complicando ulteriormente le relazioni diplomatiche e commerciali tra le nazioni.
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