VOCE
VENETO
08.07.2025 - 17:00
L'estate veronese, con il suo afflusso di turisti, porta con sé un problema ormai cronico: i rifiuti che straripano dai cassonetti, creando disagi sia per i residenti che per i visitatori. La situazione è particolarmente critica nelle vie pedonali più frequentate, come via Mazzini e via Cappello, dove il consumo di cibo d'asporto è elevato e i passaggi dei mezzi di raccolta dell'Amia risultano insufficienti.
L'Amia, l'azienda responsabile della gestione dei rifiuti a Verona, ha incaricato un'agenzia specializzata di studiare la situazione attuale, con il supporto finanziario del Consorzio nazionale imballaggi. L'obiettivo è preparare un cambiamento nella modalità di raccolta che, entro un anno, coinvolgerà anche il centro storico. Tuttavia, le criticità non si limitano a quest'area: i rifiuti abbandonati, anche ingombranti, sono un problema diffuso in tutta la città.
Il 7 luglio, esponenti della Lista Tosi e di Forza Italia hanno sollevato la questione, denunciando l'incuria e la mancanza di un indirizzo politico chiaro nella gestione del servizio di raccolta. Salvatore Papadia ha sottolineato come la situazione sia drammatica in quartieri come San Michele e Porto San Pancrazio, dove la raccolta porta a porta non sempre funziona come dovrebbe. Criticato inoltre l'orario del ritiro dell'umido in centro storico, che avviene alle 13, quando i plateatici sono affollati, e la lentezza nella sostituzione dei cassonetti danneggiati.
Di fronte alle critiche, l'Amia ha risposto evidenziando che, dopo un lungo periodo di immobilismo, il cambiamento di rotta richiede tempo per assestarsi. L'azienda ha precisato che i ritiri in centro non avvengono alle 13, ma alle 15 e di sera, in accordo con gli esercenti. Inoltre, è stato affidato a una cooperativa esterna un servizio aggiuntivo di rimozione dei rifiuti, e un nuovo numero per la gestione delle prenotazioni degli ingombranti è stato attivato per migliorare l'efficienza.
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