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l'allarme

“A rischio molti servizi delle Poste”

Cgil: “Chiediamo ai sindaci di unirsi ed attivarsi per evitare che scompaiano attività essenziali”

“A rischio molti servizi delle Poste”

La Cgil del Veneto lancia l’allarme sulla condizione del personale degli uffici postali in Polesine, sottolineando soprattutto che con “tagli e chiusure in Basso Polesine, proseguono le preoccupazioni”.

Stefano Gallo ed Emanuele Cavazzini di Slc Cgil Poste Veneto spiegano che “la situazione degli uffici postali nella provincia di Rovigo è ormai grave. Mentre Poste Italiane annuncia un piano di riorganizzazione che, a partire da settembre 2025, porterà al declassamento e alla chiusura di diversi sportelli, con un taglio di 70 lavoratori nel biennio 2025/2026, la realtà quotidiana è già molto difficile: code interminabili, cittadini esasperati e dipendenti lasciati soli a gestire carichi di lavoro insostenibili. Uffici chiusi per ‘ristrutturazione’ (o mai riaperti). Una delle strategie più criticate è la chiusura prolungata degli uffici con la scusa di lavori di ristrutturazione, che spesso non sono mai iniziati o sono già conclusi. In questo modo, Poste Italiane sposta il personale per coprire le carenze degli uffici rimasti aperti, peggiorando però la qualità del servizio”.

La Cgil sottolinea che “a Bottrighe, ad esempio, l’ufficio dovrebbe avere due addetti, ma la direttrice viene regolarmente lasciata da sola, costretta a occuparsi dello sportello per far fronte alle richieste dell’utenza. Questo obbliga a trascurare le mansioni amministrative, con un inevitabile aumento dello stress da lavoro correlato. Intanto gli utenti degli uffici vicini, come Adria 1, chiuso da tempo e mai riaperto, continuano a gravitare come un macigno sulle spalle dei pochi lavoratori rimasti negli uffici ancora aperti”.

E ancora: “Stessa situazione a Corbola: la direttrice ora non gestisce solo il proprio ufficio, ma anche il carico di lavoro di Ariano Polesine, chiuso per lavori. Eppure il direttore di Ariano Polesine che dovrebbe aiutarla è stato più volte spostato in altri uffici più lontani. Una scelta che lascia perplessi. Nel prossimo mese, quando inizieranno le ferie ci auguriamo che l'ufficio mantenga, tramite sostituzioni, il personale necessario per non creare ancora più disservizi”.

Il sindaco rilancia l’allarme: “Da settembre 2025, il Polesine rischia di perdere servizi essenziali. Con il piano di riorganizzazione che entrerà in vigore a settembre, non sottoscritto da Slc Cgil, la situazione è destinata a peggiorare. Poste Italiane ha avviato un progressivo abbandono del territorio, che lascerà intere comunità senza servizi fondamentali. Le conseguenze per i cittadini polesani saranno pesanti: attese più lunghe, sportelli sovraccarichi e, in alcuni casi, la necessità di spostarsi in altri comuni per operazioni banali. Una situazione molto delicata per un territorio come il Polesine che è già fragile anche da un punto di vista sociale, con un costante spopolamento ed invecchiamento della popolazione”.

La Slc Cgil Poste Veneto denuncia con forza questa situazione e chiede un intervento immediato. La Cgil “continuerà a lottare al fianco dei lavoratori e dei cittadini ma serve un’azione corale” e chiede a tutti i sindaci del Polesine di unirsi in “Conferenza dei sindaci e intervenire per evitare che i servizi essenziali scompaiano dal territorio. Il rischio è concreto: se non si inverte la rotta, il Polesine potrebbe presto trovarsi con uffici postali sempre più ridotti, personale esausto e cittadini costretti a pagare il prezzo di scelte aziendali miopi”.

Immediata arriva la replica alla segnalazione della Cgil sul rischio di riduzione dei servizi e del personale negli uffici postali in Polesine. Poste Italiane comunica che “non sono previste in alcun modo riduzioni di organico, declassamenti, diminuzioni del numero degli uffici postali, tagli dei servizi sia in Provincia di Rovigo, sia nell’intera regione Veneto. L’azienda ha più volte confermato l’impegno per rafforzare sempre più la rete degli uffici postali, portando nuovi servizi anche nelle piccole comunità e impegnandosi a mantenere aperti gli uffici e ad ampliare l’offerta dei servizi per i cittadini”.

Nello specifico, per quanto riguarda gli uffici postali di Corbola e Bottrighe, Poste Italiane ribadisce che “è impegnata a garantire sempre il presidio migliore rispetto all’afflusso della clientela. Poste Italiane è presente in tutti i 50 Comuni polesani con 77 uffici postali e il progetto Polis - che ha l’obbiettivo di portare nuovi servizi nei piccoli Comuni con meno di 15mila abitanti - permetterà entro il 2026 di dare un nuovo volto a 48 uffici postali territoriali. I primi risultati sono evidenti: 750 richieste di nuovi passaporti agli uffici postali e una vasta gamma di servizi erogati con tempi di attesa ridotti, inclusi i certificati anagrafici e di stato civile”.

In provincia di Rovigo, inoltre, Poste Italiane mette a disposizione, anche nei comuni più piccoli, “una rete composta da circa 40 sportelli automatici Atm Postamat, in funzione tutti i giorni h24, per prelievo denaro contante e altre operazioni come ad esempio il pagamento delle principali utenze e dei bollettini di conto corrente postale, le ricariche telefoniche e di carte PostePay, interrogazioni su saldo e lista movimenti”.

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