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sangue e paura in centro

Accoltellamento: portato in carcere il 24enne

E' scattata la revoca della detenzione domiciliare

Arrestato ed espulso, rientra e si fa assumere come infermiere

E' stato portato in carcere, con la contestazione di avere violato le disposizioni relative alla detenzione domiciliare, il romeno di 24 anni coinvolto nell'accoltellamento di sabato sera in centro a Rovigo.

"Nella serata di martedì 8 luglio - conferma la nota stampa della questura - personale della Squadra Mobile di Rovigo ha eseguito la misura della custodia in carcere, previa sospensione della precedente misura della detenzione domiciliare, nei confronti del giovane romeno di 24 anni, soggetto attualmente indagato, in ipotesi accusatoria, per il reato di lesioni aggravate a seguito dei fatti avvenuti a Rovigo in via Carducci lo scorso 5 luglio".

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"L’attuale indagato, infatti - prosegue la nota della questura - era sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare presso l’abitazione della madre, ove stava scontando la pena di anni 8 e giorni 28 di reclusione per plurimi reati, commessi a Rovigo tra il 2015 e il 2021, quali furto, furto tentato, furto in abitazione /con strappo, rapina aggravata, ricettazione, minaccia, lesioni personali anche aggravate, violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, reati in materia di stupefacenti ed evasione".

"Lo scorso 5 luglio, poco prima delle ore 23, le Volanti intervenivano al di fuori dell’abitazione della madre dell’indagato, poiché era stata segnalata una lite in corso tra più soggetti. Giunti sul posto, gli operatori trovavano un uomo, cittadino albanese 36enne, con ferite da taglio all’addome e alla spalla, che veniva immediatamente ricoverato in codice arancione presso l’Ospedale di Rovigo con prognosi di 10 giorni".

"A seguito dell’attività di indagine svolta nell’immediatezza, consistita nell’assunzione di sommarie informazioni da parte delle persone informate sui fatti e nel rinvenimento e sequestro, convalidato dalla Procura della Repubblica di Rovigo, dell’arma utilizzata per cagionare le lesioni, il giovane romeno di 24 anni, veniva indagato, in ipotesi accusatoria, per il reato di lesioni personali aggravate".

"Stando alle prime dichiarazioni, l’incontro, nato con un intento pacificatorio, era legato a dissapori di carattere personale dovuti ad una relazione sentimentale che il giovane rumeno aveva intrattenuto in passato con la nipote dell’albanese. La discussione, però, sarebbe degenerata immediatamente sfociando in una colluttazione, terminata, appunto, con l’accoltellamento dell’uomo albanese".

"Non solo. Quello stesso pomeriggio, il giovane rumeno, dopo essersi procurato dei tagli autolesivi, si era recato presso il Pronto Soccorso di Rovigo per le cure del caso. Una volta uscito dall’Ospedale, però, anziché rientrare presso la propria abitazione seguendo il tragitto più breve, così come prescritto dalla misura alternativa a cui era sottoposto, si era recato, in compagnia della fidanzata, presso un bar della città, ove aveva avuto, secondo le prime ricostruzioni, un primo incontro con il ferito".

"Pertanto, avendo violato le prescrizioni previste dalla misura alternativa della detenzione domiciliare, che prevedevano la possibilità di uscire solo dalle ore 10 alle ore 12 o comunque solo per ragioni di carattere sanitario, il Magistrato di Sorveglianza ha disposto la sospensione della misura alternativa in essere con l’immediato accompagnamento del detenuto presso la Casa Circondariale di Rovigo. Vi è la presunzione di innocenza e la responsabilità penale può essere riconosciuta solo con sentenza passata in giudicato".

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