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“Accordo che non convince”

Civica per Rovigo motiva l'uscita dall'aula al momento del voto sulla delibera di accordo con Iras

“Accordo che non convince”

A bocce ferme e accordo approvato, il gruppo Civica per Rovigo ha motivato la decisione di non partecipare al voto alla delibera, martedì in consiglio comunale, che ha chiuso definitivamente il contenzioso tra Comune e Iras in Consiglio di Stato. Un “accordo tombale” che, secondo il sindaco Valeria Cittadin, è “il migliore degli accordi possibili” ma i cinque consiglieri, non la pensano così. Anzi. “La delibera non ha convinto prima di tutto sotto il profilo politico - spiegano - perché al di là delle affermazioni propagandistiche della maggioranza non chiarisce se il milione e ottocentomila euro che il Comune pagherà ad Iras sarà in grado di garantire l’equilibrio economico finanziario che è venuto meno da anni e ha portato ad un lungo commissariamento dell’ente”. Inoltre, “non ha chiarito il reale coinvolgimento della Regione - proseguono - Ci si chiede quindi se effettivamente, in futuro, Iras sarà in grado di garantire i servizi agli ospiti e alle famiglie e tutelare i posti di lavoro. Non dimentichiamo che proprio in questi giorni si è appreso, ed è stato confermato in aula, che i dipendenti hanno fatto importanti rinunce economiche nella trattativa con l’ente. La delibera inoltre stabilisce che il comune di Rovigo rientri formalmente nel possesso di Casa Serena senza tuttavia prevedere, neppure nel lungo periodo, quale sarà l’utilizzo o la destinazione dell’immobile”. L’unica cosa certa, secondo i consiglieri, “sono le spese che il Comune dovrà sostenere negli anni per la custodia ed un minimo di manutenzione di quello che è diventato il più grande vuoto urbano”. Per questo, “si è preferito non partecipare al voto - concludono - lasciando alla maggioranza l’approvazione del provvedimento”.

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