VOCE
SANITA'
11.07.2025 - 15:30
Il 10 luglio 2025, anestesisti e medici delle cure palliative hanno espresso le loro preoccupazioni in una lettera indirizzata ai presidenti delle commissioni Giustizia e Affari sociali del Senato. La Società di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) e la Società di cure palliative (Sicp) hanno inviato due documenti critici al Senato, sottolineando come il disegno di legge in esame rischi di allontanarsi dal dettato della sentenza 242/2019 della Corte costituzionale. Secondo queste società scientifiche, il testo attuale potrebbe portare a una privatizzazione del processo decisionale sul fine vita, escludendo il Servizio sanitario nazionale e lasciando i pazienti soli in un momento cruciale.
Mentre il dibattito infuria a livello nazionale, la Sardegna ha fatto un passo avanti approvando una proposta di legge di iniziativa popolare promossa dall'Associazione Coscioni. Questo testo, che stabilisce tempi certi per l'accesso al fine vita, ha già ottenuto il via libera dalla commissione Sanità regionale e potrebbe essere approvato entro l'estate. Gli anestesisti e i palliativisti non si limitano a criticare il disegno di legge, ma offrono anche soluzioni. Essi sottolineano l'importanza della prossimità, della trasparenza e della tutela della dignità umana. La loro preoccupazione principale è che un organismo centrale, politicamente nominato e distante dai pazienti, possa prendere decisioni cruciali senza una reale comprensione delle esigenze individuali.
Siaarti e Sicp hanno espresso la loro disponibilità a collaborare con le istituzioni per costruire una legge più giusta e rispettosa della complessità umana. Solo attraverso il contributo di chi opera quotidianamente accanto ai pazienti, affermano, si può sperare di raggiungere un equilibrio tra il diritto all'autodeterminazione e la necessità di proteggere i più vulnerabili. Il disegno di legge della maggioranza è atteso in Senato il 17 luglio, con audizioni di esperti previste per il 15 luglio. Saranno ascoltati quattro costituzionalisti, due scelti dalla maggioranza e due dall'opposizione, per valutare la costituzionalità del testo.
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