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Rifiuti in aumento, differenziata no

“Comuni Ricicloni” di Legambiente, il Polesine non brilla dopo gli applausi dell’anno scorso

Rifiuti in aumento, differenziata no

Dopo il “grande balzo in avanti” fra 2023 e 2024, la crescita della raccolta differenziata in Polesine si è fermata. Se, infatti, con la rivoluzione della tariffa puntuale, la Tarip, avvenuta ad aprile 2023 a Rovigo e in altri 20 Comuni della provincia, il dato di quell’anno ha visto la percentuale di raccolta differenziata crescere di quasi 8 punti, arrivando ad un lusinghiero 78%, nel 2024 la quota è leggermente scesa, al 77,8%.

Questo nonostante il completamento della rivoluzione, con l’introduzione della tariffa puntuale anche nei restanti comuni della provincia. E, fra l’altro, oltre a non crescere la quota differenziata, il dato non particolarmente confortante è che cresce, e non di poco, la produzione di rifiuti, con la quota media di secco residuo per abitante che passa da 116,2 a 121,2 chili annui pro capite e la quota di rifiuti urbani da 1,4 a 1,5 chili al giorno per abitante.

E’ quello che emerge dalla 32esima edizione di “Comuni Ricicloni”, il dossier di Legambiente presentato la scorsa settimana a Roma all’Ecoforum nazionale dell’economia circolare organizzato dall’associazione ambientalista, Kyoto Club e La Nuova Ecologia in collaborazione con Conai e Conou e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Regione Lazio.

In generale non è stato un anno positivo per nessuno, perché fra i 7.896 comuni italiani, sono scesi a 663 quelli “Rifiuti Free” che mantengono la produzione pro capite di rifiuto indifferenziato avviato a smaltimento al di sotto dei 75 chili per abitante l’anno. Un dato per la prima volta in lieve calo, con un -5% rispetto allo scorso anno, quando i comuni rifiuti free erano ben 698. Un segnale da non sottovalutare se si pensa che ad oggi questi comuni rappresentano ancora solo l’8,4% dei 7896 comuni italiani.

Il Veneto, pur contando 12 comuni Rifiuti Free in meno della passata edizione, si conferma la regione non solo con il numero nettamente più alto di comuni Rifiuti Free, 161 per una platea di ben 1,2 milioni di abitanti, un quinto del totale, ma anche con la più alta percentuale di sul totale dei comuni, pari al 28,8% davanti a Friuli Venezia Giulia col 18,6%, Trentino-Alto Adige col 18,4% e Campania col 15,3%.

Guardando all’elenco veneto e cercando qualche barlume di Polesine, nella classifica in base alla produzione pro-capite di rifiuto secco residuo dei comuni al di sotto dei 5mila abitanti, che vede in testa il trevigiano Possagno con appena 37,5 chili di rifiuto secco residuo annuo per abitante e l’88,7% di differenziata, seguito dai due bellunesi Sospirolo e San Gregorio nelle Alpi, il primo comune della provincia di Rovigo è Pettorazza Grimani, 29esimo nella classifica regionale, con 56,9 chili di rifiuto secco residuo annuo per abitante e l’88,6% di differenziata. Poi c’è Gavello, 31esimo (58,7 chili e l’86,5%), Gaiba, 39esimo (61,6 chili e l’87%), Pontecchio Polesine, 43esimo (63,7 chili e l’81,5%), Bagnolo di Po, 57esimo (70,9 chili e l’83,7%), Pincara, 58esimo, con 71 chili e l’81,4%), Castelguglielmo, 59esimo (71,6 chili e l’84,5%) e Giacciano con Baruchella, 63esimo (73,8 chili e l’83,5%). Rispetto alla classifica dell’anno scorso, si aggiungono proprio Pettorazza, con Gavello, Pincara, Castelguglielmo e Giacciano con Baruchella. Se, dunque, almeno su questo fronte c’è di che rallegrarsi, nella classifica dei comuni fra 5mila e 15mila abitanti, invece, non c’è traccia del Polesine, così come in quella dei comuni oltre i 15mila.

Insomma, meno luci dopo i riflettori puntati nella scorsa edizione di “Comuni Ricicloni”, con l’edizione veneta presentata proprio a Rovigo e con la sottolineatura del miglioramento di molti Comuni nella raccolta dei rifiuti, e della differenziata. Durante la cerimonia era stato proprio sottolineato: “Teniamo d’occhio Rovigo, all’interno del dossier c’è anche la storia dell’impegno e dei risultati che sta ottenendo il sistema Rovigo: complimenti per il grande sforzo che state facendo”. Proprio al capoluogo era stato assegnato il premio Comieco per “la trasformazione del sistema di raccolta da cassonetto stradale a porta a porta” e la crescita della quantità raccolta di carta e cartone dal bacino provinciale del + 5,5% rispetto al 2022. E una pagina era dedicata alla “rivoluzione”: “Tariffa unica scelta vincente”. L’importante, lo sport insegna, è sì vincere. Poi, però, bisogna anche confermarsi. E questa è la nuova sfida.

Tuttavia, proprio nel rapporto c’è una postilla: “Ogni anno, a partire dall’autunno, in ogni Regione italiana i Comitati regionali di Legambiente organizzano degli Ecoforum regionali per fare il punto sullo stato dell’arte dell’economia circolare. Durante le iniziative vengono presentati i rapporti di Comuni Ricicloni regionali che analizzano i dati di tutti i Comuni dell’intera Regione forniti da ciascuna Arpa o Osservatorio rifiuti regionale, con i rispettivi metodi calcolo. Proprio per questo motivo ci potrebbero essere delle piccole discrepanze con l’edizione nazionale di Comuni Ricicloni, dove il metodo di calcolo è stabilito da Legambiente come da bando”.

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