Tre educatrici di scuola dell'infanzia sospese, per la pesante ipotesi di reato di maltrattamenti ai danni dei piccoli frequentanti: choc a Polesella, per una indagine esplosa come una bomba in paese.
"Il Procuratore della Repubblica di Rovigo - conferma la nota stampa della Procura - Manuela Fasolato, comunica per la rilevanza pubblica della notizia anche in rapporto alla comunità territoriale e per una corretta informazione, che la Procura della Repubblica di Rovigo, a seguito di approfondite indagini delegate ai Carabinieri della Stazione di Polesella e del Nucleo Operativo e Radiomobile di Rovigo, ha richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari di Rovigo la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio di educatrici di infanzia per la durata di 12 mesi nei confronti di tre educatrici, N.M. nata nel 1967, F.S. nata nel 1964 e Z.M. nata nel 1981, in servizio con mansioni di insegnanti presso una scuola dell’infanzia con sede in Polesella (Ro) per il delitto, in ipotesi accusatoria, di maltrattamenti continuati in concorso tra loro ai danni e in presenza di minori che frequentavano detta scuola e con abuso di poteri inerenti un pubblico servizio, in Polesella accertato nel novembre 2024 e con condotta contestata in permanenza".
"Il Gip ha disposto l’interrogatorio preventivo delle indagate, effettuato in data 8/7/25, a norma dell’art. 291 cpp che lo prevede prima che il Giudice prenda la decisione in caso di richiesta di misura interdittiva da parte della Pubblico Ministero; le indagate hanno risposto all’interrogatorio svolgendo le loro difese dopo aver potuto avere unitamente ai loro difensori accesso agli atti di indagine. Il Gip ha deciso, quindi, di accogliere la richiesta di misure cautelari interdittive della Procura della Repubblica di Rovigo, ritenendo che vi fossero sia i gravi indizi del delitto indicato che le esigenze cautelari prospettate dalla Procura".
"Le misure cautelari interdittive sono state eseguite oggi, venerdì 11 luglio dai Carabinieri di Polesella delegati dalla Procura di Rovigo all’esecuzione. Le misure sono state anche comunicate dai carabinieri all’organo competente a disporre la interdizione in via ordinaria (responsabile della struttura in possesso di qualifica dirigenziale)".
"La complessa e articolata indagine svolta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Rovigo dai Carabinieri del Comando Stazione di Polesella e dai militari della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rovigo è originata dalla denuncia di un genitore e ha consentito di accertare per mezzo di approfondimenti investigativi, tra cui assunzione di informazioni di più persone informate sui fatti e attività investigativa tecnica, nella specie intercettazioni ambientali audio-video per un periodo di 30 giorni presso la scuola, che le indagate hanno posto in essere, in ipotesi accusatoria, il delitto loro contestato di maltrattamenti psicologici e anche fisici ai danni e in presenza di minori di età compresa tra i 3 e i 5 anni, frequentatori della scuola a loro affidati".
"La attività captativa permetteva di dare sostanziale conferma a quanto emerso dalle dichiarazioni delle persone informate sui fatti, emergendo la realizzazione, in ipotesi criminosa, da parte delle indagate di condotte reiterate maltrattanti quotidiane, come contestate nel capo di imputazione ritenuto dal Giudice correttamente sussunto dalla Procura nella fattispecie di cui all’art.572 comma 1 e 2 c.p., con sofferenza psicologica e fisica ai danni dei minori, creando, come indicato nelle ordinanza del Gip che ha accolto la richiesta della Procura, un clima incompatibile con la finalità educativa e ricreativa propria della scuola di infanzia, con condotte idonee a prevaricare i giovani allievi, che venivano quotidianamente ripresi con urla, ingiurie, umiliazioni, privazioni, piccoli castighi e prospettazione di castighi ( sottrazione delle scarpe, temporaneo isolamento dal gruppo, sottrazione della coperta o di un pupazzetto) mediante l’uso di linguaggio inappropriato e toni ingiustificatamente bruschi, con mortificazioni, frasi umilianti e strattonamenti".
"Nello specifico questi comportamenti di maltrattamenti, descritti con l’indicazione di molteplici episodi a titolo esemplificativo nelle imputazioni, dei bambini piccoli comportavano sofferenze morali e anche fisiche, essendo i minori per la loro età particolarmente vulnerabili e incapaci a difendersi autonomamente, nonché inclini a recepire in modo traumatico le condotte maltrattanti emergenti dalle investigazioni e indicate nelle imputazioni (formulate in fase di indagini in ipotesi accusatoria)".
"La misura cautelare della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio di educatrici di infanzia per la durata di 12 mesi per le tre indagate è stata emessa dal Giudice su richiesta della Procura riconoscendo la sussistenza, oltreché dei gravi indizi, anche della esigenza cautelare di evitare la reiterazione di analoghi reati da parte delle indagate in considerazione della abitualità della condotta, della gratuità delle reazioni delle indagate dinanzi a comportamenti infantili del tutto fisiologici e della pretesa di avere il diritto di agire in quel modo, nonché dal fatto che le indagate sono titolari di contratti a tempo indeterminato come educatrici di infanzia, risultando ancora in servizio".