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ECCELLENTI

“Uscire dalla cultura delle auto”

“Quello su due ruote è tutt’altro che un turismo povero. E il Polesine può diventare strategico”

“Uscire dalla cultura delle auto”
“Quello su due ruote è tutt’altro che un turismo povero. E il Polesine può diventare strategico”

Puntata tutta dedicata alla mobilità sostenibile quella andata in onda nel consueto appuntamento del giovedì sera su con “Eccellenti”, il programma condotto da Fiammetta Benetton su DeltaRadio.

Ospite in studio Denis Maragno, vicepresidente e rappresentante della Fiab Rovigo, che ha raccontato con passione le attività, i progetti e le sfide dell’associazione. Ne è nata un’intervista ricca di spunti e riflessioni, con un ospite d’eccezione: Cosmo, la piccola mascotte a due ruote della puntata.

Maragno, cominciamo dalle basi: cos’è Fiab Rovigo e di cosa si occupa?

“Fiab Rovigo è un’associazione di promozione sociale attiva da vent’anni. Il nostro obiettivo è promuovere l’uso della bicicletta a 360 gradi: come mezzo di trasporto quotidiano, per il tempo libero e per il cicloturismo. Organizziamo attività per ogni età, da escursioni settimanali a eventi speciali, sempre con uno sguardo attento alla sicurezza stradale e alla sostenibilità”.

Non solo pedalate, ma anche formazione.

“Esatto. Facciamo incontri nelle scuole, nei centri estivi, anche per insegnare ai più piccoli ad andare in bici. Può sembrare scontato, ma non lo è. Molti bambini oggi non sanno pedalare, per mancanza di tempo dei genitori o perché vivono in contesti dove la bici non è proposta né come gioco né come mezzo”.

Avete un calendario di iniziative molto ricco.

“Sì, ogni settimana proponiamo escursioni non competitive. Poi ci sono eventi come Bimbimbici a maggio, la Notturna del Delta il 19 luglio - da Rovigo a Rosolina Mare all’alba - e le pedalate storiche in costume, ispirate a Masetti, pioniere polesano del cicloturismo”.

Il cicloturismo è davvero un’opportunità per il nostro territorio?

“Assolutamente sì. Il Polesine ha tutto: paesaggi pianeggianti, borghi suggestivi, strade secondarie. Però serve investire nella sicurezza e nella promozione. Rovigo si trova esattamente tra Padova e Ferrara: potrebbe diventare una tappa strategica per chi viaggia in bici. Non è un turismo ‘povero’, come molti pensano. Chi sceglie la bici vuole conoscere, fermarsi, gustare il territorio”.

E qual è secondo lei il principale ostacolo?

“La cultura dell’auto. L’Italia, e il Polesine in particolare, ha un tasso di motorizzazione altissimo. Spesso mancano alternative. Se per andare al supermercato devi prendere la macchina, la bici non entra nemmeno nelle abitudini. Ma la mobilità dolce è un diritto e un'opportunità, non un’alternativa di serie B”.

Lei quando si è appassionato alla bici?

“La scintilla vera è scattata a 25 anni. Un amico mi propose un cicloviaggio sulla ciclovia Destra Po. Presi la bici di mio padre e andammo fino al Delta. Dormimmo in tenda. Da lì è nato tutto. Poi ho fatto viaggi più lunghi, anche di 3mila chilometri, fino in Albania e poi in Francia passando da Monaco. La bici ti cambia la prospettiva. E’ libertà, tempo, incontro”.

E Cosmo?

“Cosmo è la nostra mascotte. Sta crescendo tra pedali e risate. E speriamo che anche lui, come tanti bambini, possa amare la bici non solo come gioco, ma come strumento per conoscere il mondo”.

S. V.

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