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VENETO

Arrivano le bodycam negli ospedali

Primi esempi a San Donà e Portogruaro

Bodycam negli ospedali: una nuova difesa per medici e infermieri in Veneto

In un'epoca in cui le aggressioni ai sanitari sono in aumento, la tecnologia offre una risposta innovativa e concreta. Le bodycam, piccoli dispositivi indossabili che registrano video e audio, sono ora in dotazione al personale dei pronto soccorso di San Donà e Portogruaro, in Veneto. Annunciate a marzo e finalmente operative, queste telecamere rappresentano una misura di protezione per medici e infermieri, attivabili solo in situazioni di pericolo o violenza.

Nel 2024, il Veneto ha registrato un totale di 2.595 aggressioni ai danni del personale sanitario, un numero quattro volte superiore rispetto al 2020. L'USL Veneto Orientale, pioniera nell'adozione delle bodycam, ha riportato 64 aggressioni, colpendo il 2,5% del personale. I reparti più vulnerabili includono i pronto soccorso, le aree di degenza, i servizi psichiatrici e gli ambulatori delle guardie mediche. "Difendere chi ci cura è una priorità", ha dichiarato il presidente Luca Zaia, sottolineando l'importanza di questa iniziativa. Le bodycam sono progettate per essere attivate solo in caso di necessità, garantendo così la privacy del personale e dei pazienti. 

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