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VACANZE

Ondata di sintomi influenzali

200.000 casi segnalati a settimana

L'estate virale: come i virus respiratori stanno riscrivendo le stagioni

L'estate è sinonimo di sole, mare e relax, ma chi avrebbe mai pensato che anche i virus avrebbero deciso di unirsi alla festa? In un'epoca in cui le stagioni sembrano perdere i loro confini tradizionali, i virus influenzali e respiratori stanno riscrivendo le regole del gioco. Non più confinati ai mesi freddi, questi agenti patogeni stanno facendo sentire la loro presenza anche sotto il sole cocente, costringendoci a ripensare il nostro approccio alla salute e alla prevenzione.


In Italia, l'estate 2025 ha visto un'insolita ondata di sindromi simil-influenzali, con oltre 200.000 casi segnalati a settimana. Un'anomalia che ha colto di sorpresa molti, ma che i dati dell'Istituto Superiore di Sanità avevano già iniziato a delineare. La stagione influenzale 2024-2025 è stata una delle più estese degli ultimi anni, con un totale di oltre 16,1 milioni di casi registrati tra ottobre e aprile. E mentre ci si aspettava una pausa estiva, i virus hanno continuato a circolare, rompendo i consueti schemi stagionali.


Non si tratta solo del classico virus influenzale. A complicare il quadro ci sono i rhinovirus, gli adenovirus, i virus parainfluenzali e i coronavirus stagionali. Questi virus, spesso sottovalutati, stanno contribuendo a mantenere alta l'incidenza delle infezioni respiratorie anche nei mesi caldi. Un mosaico virale che sfugge alla tradizionale logica della stagionalità, rendendo la situazione ancora più complessa.


La primavera 2025, caratterizzata da forti sbalzi termici, ha probabilmente giocato un ruolo chiave in questa diffusione prolungata. Le condizioni climatiche, insieme all'assenza di un ceppo influenzale dominante, hanno contribuito a mantenere alta la trasmissione dei virus.  I sintomi riferiti dai pazienti sono spesso sovrapponibili a quelli invernali: mal di gola, raffreddore, stanchezza e febbre moderata. Tuttavia, molti riferiscono una sintomatologia meno violenta ma più lunga, con spossatezza prolungata. 

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