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“A noi i dazi non fanno paura”

Riello: “Non incidono sulle nostre esportazioni e saranno un boomerang per gli americani”

“A noi i dazi non fanno paura”

Dazi? Nessuna paura. Giordano Riello, figura di spicco dell’imprenditoria veneta e presidente del Gruppo Riello Elettronica, leader mondiale della climatizzazione, che in Polesine conta tre importanti realtà produttive, Rpm, Elettrotest e Gr Motori Elettrici, si mostra fiducioso riguardo all’impatto dei dazi sulle sue aziende.

“Questi dazi non incidono sul valore delle nostre esportazioni”, afferma. Poi spiega: “Ci siamo confrontati anche con i nostri soci statunitensi e ci siamo trovati d’accordo sul fatto che, nel nostro caso, i dazi del presidente Trump saranno un boomerang per gli americani stessi perché ad assorbire gli aumenti dovuti a questi dazi, al posto nostro, saranno gli utenti finali americani, almeno rispetto ai nostri prodotti”. La sua analisi suggerisce che, per alcune tipologie di prodotti e mercati, la strategia protezionistica statunitense potrebbe ritorcersi contro i consumatori americani, costretti a sostenere i costi aggiuntivi.

Tuttavia, molte altre realtà produttive del Polesine rischiano di subire un durissimo colpo. Le imprese, infatti, si trovano ora di fronte a un bivio: assorbire i costi aggiuntivi riducendo i margini, tentare di negoziare con i partner americani o esplorare nuovi mercati. La sfida è ardua, e la capacità di adattamento sarà cruciale per superare questo difficile momento economico.

Un’ombra minacciosa, quella che si allunga sull’export polesano verso gli Stati Uniti. Dopo un primo trimestre del 2025 che aveva fatto registrare numeri da record, con un incremento del 10,5% (pari a due milioni di euro in più) rispetto all’anno precedente delle merci prodotte fra Adige e Po e volate oltreoceano, l’annuncio dei nuovi dazi al 30% da parte del presidente Usa Donald Trump, in vigore dal primo agosto, rischia di capovolgere bruscamente la situazione. Se da gennaio a marzo i flussi verso gli Stati Uniti avevano toccato i 19 milioni di euro, ora si stima una potenziale perdita di 57 milioni nei prossimi tre trimestri, per un totale annuale di ben 76 milioni di euro a rischio.

L’ottimo risultato del primo trimestre era stato trainato principalmente da settori chiave per l’economia polesana: le esportazioni di bevande sono aumentate del 1.009%, quelle di gioielleria e bigiotteria del 48,4%, e addirittura quelle di libri e periodici hanno registrato un impressionante +4.954,9%. Un segnale di vitalità e crescita che ora, purtroppo, si scontra con la dura realtà delle nuove politiche commerciali statunitensi.

L’impatto di questi dazi non sarà uniforme, e alcune aziende polesane si trovano in posizioni diverse, tra chi è in grado di attutire il colpo e chi invece guarda con forte preoccupazione al futuro. Tra le diverse aziende che, nella migliore delle ipotesi, subiranno grosse perdite dall’applicazione di questi dazi, ve ne sono alcune che, a detta loro non ne risentiranno nemmeno. Tra le eccezioni, anche la Dental Manufacturing spa di Badia Polesine: “Noi non ne risentiamo in quanto il nostro cliente è esente, perché il prodotto che esportiamo è considerato un dispositivo medico”, spiega Barbara Piazza, amministratore delegato dell’azienda.

Con oltre 60 anni di storia e più di 60 dipendenti, la Dental Manufacturing è un punto di riferimento nel settore dentale, uno dei pochi produttori occidentali di denti in resina. La natura del loro prodotto, classificato come dispositivo medico, li pone al riparo dalle nuove tariffe, offrendo un barlume di speranza in un contesto altrimenti cupo. Nessuna particolare preoccupazione.

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