VOCE
l'allarme
16.07.2025 - 10:16
Ciò che si evince dai dati offerti lunedì mattina 14 luglio a Villadose, nell’ambito dell’incontro pubblico riguardante: “Situazione difficile negli uffici postali in Polesine” è che Poste Italiane ha chiuso il bilancio 2024 con un utile netto di 2,1 miliardi di euro, in crescita del 4,1% rispetto all’anno precedente.
L’evento, molto partecipato, è stato organizzato e promosso dal Partito Democratico Circolo di Villadose e moderato dalla Segretaria Teresa Bettonte.
Durante il confronto tra gli ospiti sono stati evidenziati interrogativi sull’origine dell’ingenza degli utili, determinata in massima parte s' dalla diversificazione dell’offerta ma, soprattutto, dai tagli al personale e ai servizi tradizionali. Durante l’incontro pubblico, aperto con un taglio di aperta denuncia sono intervenuti Stefano Gallo per Slc Cgil, il consigliere regionale Jonathan Montanariello e la parlamentare Pd Nadia Romeo.
A organizzare, la segretaria del Circolo del Pd di Villadose Teresa Bettonte.
Nel Polesine, denunciano cittadini, sindacati e amministratori locali, la situazione è critica: uffici chiusi, personale insufficiente, Postamat non funzionanti, orari ridotti e consegne in ritardo. Nonostante le rassicurazioni dell’azienda, che nega tagli in Veneto, i fatti raccontano altro. Territori come il Polesine, composti da piccoli comuni e una popolazione anziana, necessitano di servizi capillari. A peggiorare la situazione, la mancanza di trasporto pubblico efficiente.
Intanto, i lavoratori di Poste Italiane lamentano contratti precari, carichi insostenibili e sostituzioni inesistenti in caso di assenza del personale. A rischio la qualità del servizio e la salute degli operatori. Con l’avvento della digitalizzazione, tra Pec, e-mail, e applicazioni di messaggistica, il recapito postale si è ridotto drasticamente. Le Poste si sono così trasformate in un conglomerato di servizi: finanza, energia, telefonia, passaporti, pacchi.
Ma a farne le spese, come spesso accade, sono le aree più fragili del Paese. Il messaggio è chiaro: gli utili record non devono essere costruiti sulla pelle dei lavoratori e dei territori fragili. I sindaci polesani devono far sentire la loro voce per pretendere un servizio postale pubblico, efficiente e davvero per tutti.
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