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Settimana dei diritti umani

“Proteste e satira sotto attacco”

Incontro col comico Daniele Fabbri querelato dalla Meloni e Simone Ficicchia di Ultima generazione

“Proteste e satira sotto attacco”

Cosa succede ad un Paese democratico quando satira e protesta non violenta vengono punite o anche “solo” intimidite? Si produce un danno, grave, che non solo fa male a chi fa satira o a chi protesta ma fa male anche ai cittadini ai quali la satira si rivolge. E’ quanto emerso martedì sera nel corso del dialogo con il comico e fumettista Daniele Fabbri e l’attivista di Ultima generazione Simone Ficicchia. Nella cornice dei giardini delle due torri, l’incontro sul tema “Libertà sotto assedio: tra censura e repressione del dissenso” si è svolto nell’ambito della Settimana dei diritti umani che si conclude nel fine settimana con il festival “Voci per la libertà - Una canzone per Amnesty”.

Daniele Fabbri ha raccontato con una vena comica la propria vicenda che, però, di comico non ha nulla: “Nel 2021 ho pubblicato un video sui miei canali social in cui contestavo le offese rivolte all’allora capo dell’opposizione Giorgia Meloni da un docente dell’Università di Siena. Offese sessiste che ho contestato sostenendo che non fosse necessario essere sessisti, si potevano usare alti epiteti alla stregua di quelli usati dai bambini, perché comunque sfogarsi, criticare la politica anche con parole dure ritengo sia liberatorio. Nel 2023, con Meloni che nel frattempo era diventata presidente del Consiglio, mi è stata notifica una querela per diffamazione. Una volta in tribunale abbiamo scoperto che il suo avvocato di fiducia, ‘tale’ Andrea Delmastro Delle Vedove (attuale sottosegretario al Ministero della giustizia, ndr) faceva sul serio. Mi chiedono un risarcimento di 20mila euro perché, stando a quanto riportato sulle carte, le mie parole sarebbero gravi offese che le hanno provocato ‘danni alla psiche’”.

Dal canto suo, il giovane attivista di Ultima generazione Ficicchia che ha preso parte a blocchi del traffico ed imbrattamenti con vernice lavabile ai “supporti di alcune opere d’arte” per portare l’attenzione dei cittadini sui danni all’ambiente causati dall’utilizzo delle fonti energetiche fossili sta frequentando i tribunali di mezza Italia e ad un certo punto è stato anche destinatario di una richiesta di sorveglianza speciale, provvedimento che in genere si adotta per gli esponenti della criminalità organizzata. “Quando sono entrato a far parte di Ultima generazione - ha spiegato - sapevo a cosa sarei andato incontro. Adesso il contesto è cambiato e le nostre proteste hanno adottato forme diverse ma nel frattempo è stato approvato il ddl ‘ecovandali’ e il decreto sicurezza che per noi è superato ma i suoi provvedimenti vanno a colpire forme di protesta come i picchetti degli operai lungo le strade davanti alle fabbriche, per esempio”. Nel frattempo la Settimana dei diritti umani è al suo giro di boa. Mercoledì la giornata si è articolata nel dibattito “Giornalismo e migrazioni: un altro sguardo è possibile”, con Fabio Salamida, giornalista di Wired, Fanpage, e Paolo Lambruschi, giornalista di Avvenire. Ai giardini delle due torri “Speak Up! - Giovani, arte e diritti umani”, spazio aperto alla creatività e all’impegno civile con Michele Mud e Zentequerente e a seguire “Era bello il mio ragazzo. Musica e parole di vita e lavoro”, performance dedicata a chi ha perso la vita sul posto di lavoro con Daniele Labelli (pianista), Silvia Smaniotto (cantante) e Marco Cargnelli (attore). Oggi, invece, si accende una luce sui diritti Lgbtqia+ con tre appuntamenti che uniranno parole, note e risate per difendere e raccontare la libertà di essere se stessi.

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