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Stangata su frutta, affitti e viaggi

A giugno l’inflazione a Rovigo cresce all’1,5% con un costo aggiuntivo pari a 413 euro

Stangata su frutta, affitti e viaggi

Anche se Rovigo si conferma fra le città con l’inflazione più bassa della media nazionale, i prezzi a giugno hanno comunque ripreso a salire e l’incremento medio annuo si attesta sul +1,5%.

Che secondo la stima dell’Unione nazionale Consumatori significa un aumento annuo per famiglia media di 413 euro. Ma è proprio la tipologia di aumento che preoccupa, perché se il dato nazionale su base annuale si attesta sul +1,7%, e di ben il 2,8% sul “carrello della spesa”, +2,8%, e sui prodotti alimentari, il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona parla di “dati pessimi: a preoccupare è il continuo rialzo delle spese obbligate, beni alimentari e carrello della spesa, che non accennano a invertire la loro rotta. Aumenti che di mese in mese non sembrano astronomici, ma che sommati determinano una stangata sempre maggiore per le famiglie, specie per le fasce meno abbienti, trattandosi di spese non rinviabili”.

Guardando al dato nazionale, c’è chi sta peggio di Rovigo: in testa alla graduatoria delle città più care d’Italia c’è Bolzano dove nonostante l’inflazione al 2,3%, più bassa rispetto al 2,7% la maggior spesa per famiglia è stimata in 763 euro, rispetto ai 743 euro Rimini. Venezia, che con +2,2%, la quarta inflazione più elevata del Paese, ha la terza maggior spesa supplementare, pari a 617 euro annui per una famiglia tipo, mentre Belluno, con il +2,1%, 590 euro in più a famiglia, è quinta. Padova è nona, con il +2,1 e 579 euro di spese aggiuntive. Anche Treviso è nella prima metà della classifica, mentre Vicenza e Verona, un po’ a sorpresa sono fra le città meno care, anche meno di Rovigo, rispettivamente con il +1,4% e il +1,3% e con 386 e 358 di carico annuo per famiglia. La città più virtuosa d’Italia, invece, è Pisa, dove con +0,6%, l’inflazione più bassa d'Italia, si ha un aumento annuo di 162 euro.

Tornando agli aumento rodigini, l’aumento congiunturale, ovvero rispetto al mese precedente, è tutto sommato contenuto, +0,4%, ma ci sono prezzi che sono cresciuti molto di più rispetto a maggio.

Su tutti, la frutta, con un aumento mensile del +5,5% che porta l’aumento annuale al +12,8%. Con un +0,7% mensile cresce ancora il prezzo della carne che porta a un +5,1% annuo. Rallenta, invece, il pesce, -1,1% mensile e +3,3% annuo e anche lo zucchero, -0,3% mensile e 4,1% annuo, mentre pane e cereali crescono del +0,3% mensile e dell’1,4% annuale e latte e latticini del 0,6% mensile e del 5,1% annuo. In terreno negativo, invece, i vegetali che fanno -1,4% congiunturale e -0,3% annuo.

Sostanzialmente stabili vini e alcolici, aumentano ancora gli affitti, più cari del 5,6% rispetto a un anno fa.

Sul fronte bollette stabili a giugno i rifiuti, che mantengono il +3,9% annuo, così come l’acqua, con il +15% annuo. Cala, invece l’energia elettrica, con un -3,1% mensile ed il +6,8% annuale, mentre il gas fa -1% rispetto a marzo e arriva al -2,1% annuo. Ma di discesa per tornare ai livelli di qualche anno fa ne serve ancora molta.

Infine, non è un caso, fra i rincari maggiori ci sono quelli nei viaggi, con i pacchetti vacanza aumentati del 2,9% rispetto al mese scorso e del 7,5% rispetto a un anno fa.

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