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CULTURA

Aqua apre le porte di Villa Morosini

Zerbinati: “Sinergia con le altre realtà turistiche polesane”. Casellato: “Una sfida importante”

Zerbinati: “Sinergia con le altre realtà turistiche polesane”. Casellato: “Una sfida importante”

Zerbinati: “Sinergia con le altre realtà turistiche polesane”. Casellato: “Una sfida importante”

Bastone oro da doge e rosso da capitano “da mar”: è così che appare Francesco Morosini, il grande condottiero veneziano che sorveglia e veglia quella che fu la sua dimora polesana, Villa Morosini. E, da settembre, guarderà anche gli sguardi attoniti e stupiti dei visitatori accompagnati dalla società Aqua.

Formalizzata giovedì sera, infatti, tra l’ingegnere Luciano Zerbinati (proprietari della Villa e delle sue collezioni) e Stefano Casellato, presidente Aqua, l’affidamento per le visite e l’apertura del manufatto alla società che, in Polesine, gestisce già numerosi siti culturali, quali Villa Badoer a Fratta, palazzo Roncale e il museo dei Grandi fiumi del capoluogo. “E’ un po’ di tempo che con gli amici di Aqua si ragiona su come far ripartire la visitazione alla villa - ha esordito Zerbinati tra i saloni colmi di opere d’arte - e adesso ci prepariamo perché a settembre questo sia possibile. Siamo naturalmente contenti di questa disponibilità perché pensiamo che Villa Morosini debba fare sinergia con le altre realtà turistiche e culturali presenti nel nostro territorio”.

Per coloro che non conoscono il capolavoro a Polesella, il viaggio tra stili, epoche e importanti personaggi della storia è assicurato, basta passare da una stanza all’altra. Ecco quindi i sapori di collezioni inestimabili che, dal genio veneziano di Tiepolo, passano ai retrogusti decisamente dell’Urbe, con i cartoni di Pietro da Cortona e la testa dell’amante, romanissima, di Gianlorenzo Bernini, per poi passare alla più squisita modernità di un Balla, un Carrà e un Boccioni non ancora futuristi.

Sia approda poi, meravigliati, al piano domestico con una delle collezioni contemporanee più ricche del panorama provinciale e veneto. Dal Bronzino a Andy Warhol passaggio è breve e folgorante. Grande la gratitudine di Acqua, come ha commentato Casellato: “Per noi è una sfida molto importante gestire questa attività. Ringraziamo l’ingegner Zerbinati per la fiducia che ci ha dato. E’ una realtà unica che costituisce un onore e un mettersi in campo, una sfida che cogliamo e vogliamo portare avanti, soprattutto perché veramente offre tantissimo ai visitatori”.

Insomma, un vero spettacolo per gli occhi, frizzante e antico allo stesso tempo, come la sala a stucchi in cui ora trovano posto due preziosi arazzi del ‘500. Manufatti che, ha anticipato Zerbinati, “sono già donati all’Accademia dei Concordi. Quindi arrederanno e renderanno molto più scenografico l’ingresso alla sede dell’istituzione rodigina perché andranno posizionati nel giroscale”.

Il ciclo, che si completa con altre parti in restauro, abbraccia idealmente lo scrigno di quel Morosini che solo a 21 anni divenne già capitano delle flotte serenissime, un traghettatore d’arte che, anche grazie a Aqua, rivivrà nel cuore del Polesine.

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