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“As2 sul baratro, si dimetta il cda”

L'allarme dei sindacati

“As2 sul baratro, si dimetta il cda”

“Si dimetta il consiglio di amministrazione”. E’ la richiesta delle Rsu, le rappresentanze sindacali di base, di As2: a firmare il documento, tutte e tre le sigle confederali, ovvero Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil.

Per i rappresentanti dei lavoratori, infatti, “il tempo massimo per poter fare qualcosa di concreto che permettesse un rilancio dell’azienda è terminato”. La dura presa di posizione arriva dopo che la presidente del cda, Maria Cristina Assennato, ha fatto sapere che il cda - sottolineano i sindacati - “non presenzierà al tavolo di confronto con i sindacati convocato dal prefetto di lunedì 21”.

“Ricordiamo - proseguono le sigle confederali - che il cda a marzo si era impegnato a ritornare dal prefetto 60 giorni dopo (quindi ai primi di giugno) con un nuovo direttore, un nuovo piano di sviluppo ed una riorganizzazione aziendale che avrebbe comportato un rilancio dell’azienda. Ad oggi non c’è né un direttore né nessun piano industriale di rilancio”. Insomma - bocciano - “non sono stati in grado di mantenere gli impegni assunti quattro mesi fa”.

“A questo - concludono dalle Rsu - si aggiunge l’indifferenza verso questa vicenda in risposta al grido dei lavoratori che vedono compromesso il proprio posto di lavoro. Ogni volta che le Rsu alzano la voce la politica polesana si limita a spendere qualche parola, ma che si concretizza miseramente in accuse reciproche senza alcun provvedimento concreto. I soci sembrano non più interessati a mantenere la continuità aziendale, portando As2 verso una situazione di non ritorno con la responsabilità di 40 lavoratori che potrebbero vedere compromessa la propria occupazione. La compagine societaria sembra non essere nemmeno in grado di portare As2 alla scadenza prevista dallo statuto fissata per il 2030. C’è tanta preoccupazione ma soprattutto tanta amarezza nei lavoratori”.

La richiesta è conseguente: “Lanciamo un appello a coloro che possono fare le scelte strategiche sul territorio che sono i sindaci, la politica tramite i deputati locali e a tutti coloro che occupano ruoli istituzionali affinché si schierino veramente al fianco dei lavoratori e delle loro famiglie”, concludono i sindacati.

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