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aipo
18.07.2025 - 18:17
Il fiume Po in Veneto si prepara ad essere più sicuro e più naturale. E’ quanto emerso dal convegno pubblico tenutosi ieri mattina ad Adria, nella sala Federighi del Comune di Adria, dove sono stati presentati gli interventi in programma nell’ambito del progetto “Rinaturazione Po”, finanziato dal Pnrr e coordinato da Aipo.
L’incontro si è aperto con il saluto del sindaco di Adria, Massimo Barbujani, che ha ricordato il legame profondo tra la città e il Grande Fiume, a seguire, Andrea Colombo, segretario generale facente funzioni dell’autorità di bacino distrettuale del fiume Po, ha evidenziato come il progetto racchiuda molteplici valori ambientali, in linea con la “Nature Restoration Law” dell’Unione Europea, ma anche una funzione strategica nella gestione dei sedimenti e nell’equilibrio morfologico dell’alveo fluviale.
Il cuore operativo dell’iniziativa riguarda l’apertura, prevista per i primi giorni di agosto, di due cantieri significativi destinati all’aumento della sicurezza idraulica. Il primo interesserà i Comuni di Corbola e Papozze, con un investimento di 15,1 milioni di euro, mentre il secondo si svilupperà nei territori di Porto Tolle e Porto Viro, per un importo di 13,3 milioni. Gli interventi consistono nell’inserimento di diaframmi fino a 30 metri di profondità all’interno degli argini maestri, per prevenire pericolosi fenomeni di filtrazione durante le piene e garantire maggiore stabilità e resistenza delle arginature. I lavori, che dureranno circa un anno, verranno eseguiti con grande attenzione al contenimento dei disagi per i residenti.
Accanto agli interventi già in partenza, il convegno ha fornito un quadro completo anche delle opere attualmente in fase di progettazione esecutiva. In questo ambito rientrano azioni volte alla riforestazione, alla riqualificazione di lanche e rami abbandonati, al recupero ambientale e al controllo delle specie vegetazionali alloctone invasive. Saranno coinvolti numerosi comuni del Delta. Ad Ariano nel Polesine si prevede un intervento ambientale per un importo di 4,8 milioni di euro, mentre a Corbola e Papozze sono previsti ulteriori lavori di rinaturazione per 9,5 milioni. A Porto Tolle è programmata un’azione di riqualificazione ambientale del valore di 1,5 milioni, mentre nell’area compresa tra Porto Tolle e Porto Viro sono previsti interventi per 13,2 milioni di euro. Anche l’area di Donzella, nel comune di Porto Tolle, sarà interessata da lavori ambientali per 12,5 milioni, così come la zona di Tramontana-Rosolina, dove è previsto un intervento da 1,6 milioni.
Un ulteriore progetto, ancora all’esame della Conferenza dei servizi, riguarda la riattivazione e riapertura di rami abbandonati e la creazione di nuovi rami fluviali nella zona dell’Isola della Batteria a Porto Tolle, per un importo lordo di 4,5 milioni di euro. Si tratta di un’azione finalizzata a ricostituire la dinamica naturale del fiume e a migliorare l’assetto morfologico del paesaggio fluviale.
A presentare nel dettaglio le relazioni tecniche sono stati il direttore di Aipo, Gianluca Zanchelli, e il dirigente e responsabile unico del procedimento, Mirella Vergnani. Entrambi hanno messo in evidenza l’intenso lavoro della struttura tecnica e amministrativa dell’agenzia, impegnata nell’attuazione delle opere secondo le stringenti tempistiche previste dal Pnrr, con termine ultimo fissato per marzo 2026. Il tutto avviene in stretta sinergia con gli altri enti pubblici coinvolti e con un costante confronto con i portatori di interesse locali, per assicurare che gli interventi rispondano in modo efficace alle esigenze dei territori.
A concludere i lavori è stato Gianpaolo Bottacin, assessore regionale del Veneto all’ambiente, clima, Protezione civile e dissesto idrogeologico, nonché presidente del comitato di indirizzo di Aipo: “Desidero ringraziare Aipo per la qualità del lavoro svolto e per il rispetto delle scadenze fissate, che sappiamo essere molto strette - ha dichiarato Bottacin - Gli interventi che oggi presentiamo sono strategici per la sicurezza del territorio. Parliamo di decine di milioni di euro destinati al Delta del Po, che si aggiungono ai 78 milioni investiti dalla Regione nella provincia di Rovigo per la sicurezza idraulica. Queste opere, anche se poco visibili, sono fondamentali per prevenire eventi calamitosi e proteggere persone, beni e ambiente”.
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