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“Un attacco ingiustificato”

Il consigliere Sandra Moda risponde al sindaco

“Un attacco ingiustificato”

Dopo la seduta a porte chiuse del consiglio comunale di Adria del 15 luglio, si è aperto un acceso confronto tra amministrazione e opposizione. Al centro dello scontro, una vicenda delicata legata ai servizi socio-sanitari, che ha fatto emergere non solo divergenze politiche, ma anche fratture profonde nei toni e nei metodi. Tra le diverse polemiche c’è anche la consigliera di minoranza Sandra Moda, accusata dal sindaco Massimo Barbujani di aver esibito documenti sanitari riservati durante la seduta consiliare. Accuse che la consigliera respinge con decisione, definendole “gravissime e diffamatorie”. Secondo Moda, le affermazioni del primo cittadino rappresentano un attacco personale ingiustificato, volto a sviare l’attenzione dal vero problema, ovvero le carenze amministrative che sarebbero emerse nella gestione di una situazione che, secondo la consigliera, avrebbe richiesto maggiore tempestività e sensibilità istituzionale.

“Non si trattava di cartelle cliniche - precisa la consigliera -, ma di documentazione ottenuta in modo legittimo e presentata in un contesto riservato, davanti a persone tenute al segreto. Il sindaco ha scelto di portare all’esterno quanto avvenuto in aula, cercando di screditare la mia persona, quando invece avrebbe dovuto concentrarsi sulle mancanze emerse”.

Moda contesta anche l’uscita del sindaco e dell’assessore al Sociale Baratella, avvenuta nel pieno della discussione: “Una scelta che ha lasciato irrisolte molte domande poste dai consiglieri. Nonostante le spiegazioni fornite, i vuoti informativi sono rimasti e meritano chiarezza”. Durante la seduta, i toni si sono alzati anche all’interno dell’aula. A far discutere, un commento giudicato offensivo da parte dell’assessore Baratella nei confronti della consigliera, a cui Moda ha replicato nel merito, sottolineando il diritto e il dovere di ogni consigliere di interrogare l’amministrazione con rigore, specie quando si tratta di vicende che toccano diritti fondamentali.

“E’ doveroso - afferma Moda - continuare a vigilare su casi come questo, affinché non si ripetano. La trasparenza e il rispetto delle persone devono essere garantiti, senza distorsioni né polemiche strumentali”.

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