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orrore sotto le torri

“Amine, figlio di tutte le mamme”

Un momento di raccoglimento dedicato al 22enne ucciso

“Amine, figlio di tutte le mamme”

“Ad Amine, figlio di tutte le mamme”. La città, o parte della città, sceglie di restare umana e - senza nulla togliere alle indagini, doverose, per fare chiarezza su un gesto atroce, e all’importanza di garantire sicurezza, rinforzando i controlli - sceglie di ricordare, innanzitutto, che è morto ammazzato un ragazzo di 22 anni.

Era questo il clima che si respirava all’iniziativa organizzata, questa sera, sotto le Torri, davanti al luogo dove si è verificata la tragica aggressione, con coltelli e bottiglie, che è costata la vita ad Amine Gara, 22 anni, morto poco dopo essere arrivato in pronto soccorso. Un altro giovane, un tunisino di 30 anni, è ancora grave, in ospedale.

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Nel punto dove ancora c’è il sangue di Amine, fiori, bigliettini, pensieri. Testimonianze di genitori che immaginano cosa voglia dire un ragazzo di 22 anni che non tornerà più a casa. E immaginandolo tremano.

“Come madre, mi si è fermato il cuore quando ho saputo come hai perso la vita - scrive una donna - Faremo in modo che tu possa avere giustizia, perché non si può morire a 22 anni, in una piazza, in una giornata d’estate”. “Rimarrai sempre nei nostri cuori”, assicurano Fabio e Alessandro.

Una manifestazione composta, calma, piena di dolore ma anche, a modo suo, di dolcezza e raccoglimento. Per ricordare un dato che dovrebbe essere ovvio, scontato. Si possono e si debbono sicuramente analizzare i fenomeni che hanno condotto a una tragedia; così come si può e si deve, allo stesso modo, individuare strategie, tanto immediate quanto di lungo periodo, per garantire soluzioni.

Il tutto, però, tenendo presente che si parla, appunto, di una tragedia. Che ha una vittima. E la cosa peggiore, più irrispettosa che si possa fare è dimenticare questo, che il ragazzo di 22 anni è una vittima, equipararla ai colpevoli, pur di generalizzare e lanciare i messaggi che fa comodo lanciare.

E’ morto ammazzato un ragazzo di 22 anni, in centro a Rovigo. Un episodio enorme di per sé, quasi inconcepibile nella Rovigo che conoscevano e che tutti si augurano di continuare a conoscere.

Lo scopo dell’iniziativa di ieri era questo: partiamo da qui, iniziamo a riflettere su questo. Sul fatto che un ragazzo di 22 anni non c’è più. Riscoprirsi umani potrebbe essere un buon punto di partenza. No?

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