VOCE
allarme gioco d'azzardo
21.07.2025 - 11:00
Mezzo miliardo di euro bruciato sull’altare del gioco d’azzardo. Oltre 155 milioni di euro soltanto a Rovigo città. Seguono, in questa preoccupante classifica, Occhiobello con puntate per 57,8 milioni, Adria con 48,4 milioni, Porto Viro con 35,8 milioni, Badia Polesine con 34,7 milioni, Rosolina con 30,3 milioni, Lendinara con 25,4 milioni e Porto Tolle con 16,7 milioni.
Numeri che sono il riflesso di un problema che si ramifica nel tessuto sociale ed economico del territorio. E i sindaci, in prima linea nella gestione di questo problema, esprimono forte preoccupazione e propongono soluzioni concrete.
Il primo cittadino di Porto Viro, Mario Mantovan, sottolinea la natura insidiosa della ludopatia: “E’ una malattia silenziosa ma devastante - doice - che colpisce in modo subdolo soprattutto le fasce più fragili della popolazione. La nostra provincia e in particolare il Comune di Porto Viro presentano dati allarmanti sul gioco d’azzardo pro capite, spiccando purtroppo tra i territori più colpiti da questo fenomeno. Come sindaco, non posso che ribadire con forza la necessità di un cambio di rotta: servono misure concrete, a partire dalla prevenzione, dall’educazione e dalla promozione di una cultura del gioco sano e responsabile. Ma non basta. E’ urgente rivedere il sistema delle licenze, limitando l’apertura di sale da gioco e bloccando la diffusione indiscriminata delle slot machine e dei giochi elettronici nei pubblici esercizi. E soprattutto vigilare su orari e giocatori se minorenni da parte delle forze dell’ordine. Credo sia giusto, al contrario, sostenere chi sceglie di non installare queste macchine nei propri locali: pensiamo a una riduzione delle tasse per i bar, che decidono di non installarle. Così facendo, aiutiamo anche l’economia locale a recuperare un volto più sano e inclusivo, sottraendo terreno alla piaga del gioco d’azzardo compulsivo”.
Anche il sindaco di Occhiobello, Irene Bononi, esprime allarme per la situazione. “Il dato è preoccupante e deve allertare. La ludopatia è una forma di dipendenza che non coinvolge solo la persona, ma la famiglia e il contesto che rischiano di essere trascinati nel vortice di questo disturbo, purtroppo spesso collegato ad altri tipi di ’attaccamenti’. E’, quindi, necessario che sia rafforzata la rete che può prevenire e contrastare il gioco d’azzardo e cogliere i segnali di un disturbo prima che questo degeneri. E’ importante riconoscerlo e iniziare un percorso di assistenza al soggetto e alla famiglia affinché si riconosca la ludopatia e si avvii un percorso di sostegno e allontanamento dal gioco”.
E, dal 18 al 23 agosto, è già in programma a Santa Maria Maddalena un corso gratuito, promosso da Acat, che tratta i “legami” di vario tipo, tra cui il gioco.
Il sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli, dal canto suo offre una riflessione sulla correlazione tra il volume di giocate e la demografia dei comuni. “E’ un problema sul quale già da anni esiste una sensibilizzazione sul territorio e, rispetto ad anni precedenti, almeno per quanto riguarda le ‘macchinette’ presenti nei bar, sono calate di drasticamente anche grazie alla fascia oraria di limitazione. Dove è stato possibile sono stati messi dei paletti. A mio parere - prosegue - sono colpiti principalmente i comuni con un alto numero di over 65 e, quasi sicuramente, il gioco non tocca in maniera così evidente le giovani generazioni ma interessa una fascia d’età medio-alta. Si tratta di categoria che sono già attenzionate dai nostri servizi sociali che, spesso, sono già fragili in quanto hanno retti bassi. Servirebbe un ragionamento di logica che si estenda a livello nazionale. Bisogna sicuramente proseguire con una certa sensibilizzazione ma penso che servano anche delle azioni concrete perché si tratta di un guadagno per lo Stato ma non lo è praticamente mai per i giocatori”.
Le parole dei sindaci mettono in luce la complessità del fenomeno passando dalla necessità di prevenzione e sensibilizzazione, al rafforzamento della rete di sostegno per i ludopatici e le loro famiglie. Viene ribadita l’importanza di rivedere il sistema delle licenze per le sale da gioco e di limitare la diffusione delle slot machine, nonché di promuovere incentivi per gli esercizi commerciali che scelgono di non ospitare tali dispositivi. E’ evidente che il problema non riguarda solo i singoli, ma l’intera comunità, e che per affrontarlo efficacemente sono necessarie azioni concrete a livello locale e nazionale.
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