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rovigo
22.07.2025 - 21:00
Non solo la chiusura della transazione e un nuovo piano di risanamento, ma per l’Iras è in arrivo anche un ampliamento che sarà non solo del numero dei posti letto accreditati, una trentina, ma anche strutturale, con la costruzione di ex novo di un altro padiglione e di una palestra per la riabilitazione, che sarà anche aperta alla città.
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Questo quello che è emerso oggi nel corso della conferenza stampa convocata a Palazzo Balbi, a Venezia, dall’assessore a Sanità e sociale Manuela Lanzarin, insieme al sindaco di Rovigo Valeria Cittadin, al commissario straordinario di Iras Tiziana Stella, alla presenza anche dell’assessore regionale all’edilizia popolare Cristiano Corazzari e dell’assessore rodigino Michele Aretusini, già firmatario della ben nota delibera “Aretusini-Chendi” del 2023, per celebrare la svolta quasi epocale nelle vicende legate alla più grande casa di riposo di Rovigo.
Vicende che sono state ripercorse a partire dal commissariamento avviato nel 2016, “perché non era stato nemmeno presentato il bilancio 2015”, ha rimarcato l’assessore Lanzarin, fino alla chiusura, la scorsa settimana, del contenzioso che si era aperto per i ricorsi al Tar da parte del Comune di Rovigo sulla chiusura della convenzione del 2004 per la gestione di Casa Serena, con l’accordo transattivo che ha visto il Comune stesso versare a Iras 1,8 milioni. La Regione ha invece messo sul piatto 1,9 milioni per sostenere il piano di risanamento di Iras.
E , in più, sono stati assegnati all’Iras anche 2 milioni a fondo perduto del Fondo per lo sviluppo e la coesione per i lavori di ristrutturazione, con “un piano di risanamento che mette i conti in ordine, azzera il debito pregresso e pone le basi per il rilancio di un ente che punta a svilupparsi, a riammodernare la propria offerta e a creare nuovi investimenti”, ha aggiunto ancora l’assessore a Sanità e Sociale. Che, in apertura, ha sottolineato: “Vogliamo rimarcare l’importanza del percorso che si va a chiudere. Un percorso che non è stato semplice, iniziato nel 2016, con i vari commissari Stella, Fasiol, Zanon e ancora Stella, che ringrazio perché insieme alla Regione hanno sempre perseguito l’obiettivo del risanamento e del mantenimento della struttura pubblica, garantendo continuità assistenziale e stabilità occupazionale, mettendo al centro l’importanza strategica di Iras che oggi ha 262 posti letto nella struttura di San Bortolo, mentre altri 100 posti letto erano quelli accreditati per Casa Serena, che è stata poi oggetto della discussione e della controversia. Ma quei 100 posti sono nel piano di zona e c’è la volontà di ampliare l'offerta a San Bortolo, per dare ancora più risposta ai bisogni di famiglie e anziani, soli e non autosufficienti”.
Vero è che un anno fa l’Iras è stato vicino alla privatizzazione, con il bando per affidare il servizio a un soggetto privato, poi naufragato. Ma, ha rimarcato l’assessore, “non era una privatizzazione era una gestione in concessione, l’Iras sarebbe rimasto pubblico in ogni caso, comunque l’unica proposta pervenuta non ha convinto la commissione giudicatrice e allora abbiamo ripreso in mano il piano originario. Ed è stato fatto un grande sforzo da parte di tutti, compreso il Comune, e ringrazio il sindaco per il proficuo dialogo che si è instaurato”.
Da parte sua, il sindaco Cittadin ha rimarcato: “Ha evidenziato “l'orgoglio che abbiamo come amministrazione per essere riusciti a superare il contenzioso ed aver raggiunto un risultato importante per la comunità di Rovigo e in particolare le necessità della popolazione anziana, cha ha bisogno di cure e attenzione. Per questo risultato ringrazio la Regione per la collaborazione che fin da subito ha dimostrato e anche per le preziose risorse che ha messo in campo, lo staff del Comune e il segretario generale che si è subito gettata a capofitto per cercare di superare la situazione che si era creata, e il commissario Stella che ha sempre avuto le idee molto chiare rispetto alle cose da fare e ed è stata una guida. E’ grazie a queste sinergie se l’Iras può avere un futuro pubblico per il bene dei cittadini e dei lavoratori”.
Da parte sua, Corazzari ha aggiunto: “La cosa più importante è vedere riconosciuto che è stato fatto un gran lavoro, complesso, profondo, articolato. Anche la segreteria di giunta e l’avvocatura regionale hanno fatto un grande lavoro, i Commissari che si sono susseguiti, tutti hanno cercato una soluzione per la continuità del servizio per i nostri anziani e le famiglie da una parte e, dall'altra, per la garanzia per i lavoratori di poter continuare Le polemiche che ci sono state sono spesso polemiche strumentali di chi ha perso l'opportunità di chiudere questa vicenda. In una certa fase, quando si lavorava all’accordo di programma, ho partecipato anche attraverso il mio referato all'edilizia residenziale pubblica e naturalmente rimango a disposizione per eventuali possibilità, opportunità e soluzioni che dovessero prospettarsi per Casa Serena”.
Già, Casa Serena. “Con la transazione torna nella piena disponibilità del Comune, noi abbiamo già provveduto, in base a quelli che erano gli accordi del 2023 a togliere il vincolo di destinazione d’uso”, ha rimarcato l’assessore Lanzarin. Che ha evitato ogni tipo di polemica sul passato: “Noi non guardiamo indietro, guardiamo avanti. Perché è saltato l’accordo di programma? Perché la parte tecnica di parte, non ha più condiviso la proposta, nonostante il tentativo della Prefettura. Quindi siamo ripartiti da zero”.
Il commissario Stella si è detta “Quasi incredula che sia finalmente arrivato il momento che, insieme all’assessore, abbiamo inseguito a lungo, anche se devo dire a un certo punto avevamo quasi perso le speranze in queste montagne russe. E’ stato un lavoro di equipe, con una straordinaria empatia dimostrata a più livelli. Io sono profondamente grata all'amministrazione regionale che anche l'amministrazione comunale per aver dato l'occasione di tirare in fila di un progetto durato 9 anni di commissariamento”.
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