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Sfregiata la memoria dell’eroe

La condanna di ministro, politici e nipote. Il consiglio provinciale ricorda il martire polesano

Sfregiata la memoria dell’eroe

 Nuovo, vergognoso, sfregio alla lapide dedicata a Giacomo Matteotti a Roma. Danneggiata ieri la lapide in marmo davanti al monumento dedicato a Giacomo Matteotti sul Lungotevere Arnaldo da Brescia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione Flaminia che hanno effettuato un sopralluogo e i rilievi tecnico scientifici e avviato le indagini. Uno sfregio alla memoria del martire antifascista.

Sdegno è stato espresso dal Presidente del Veneto, Luca Zaia: “Un atto vile e volgare, che insulta la memoria del deputato socialista - originario di Fratta Polesine, barbaramente ucciso per aver difeso la democrazia e per aver avuto il coraggio della denuncia quando per molti era già più rassicurante allinearsi con il più forte. I monumenti a Matteotti, inclusa questa lapide a Roma, sono memoria per comprendere il valore di una società libera, costruita da persone che hanno pagato con la vita per lasciarci in eredità ciò che gretti incivili si permettono di imbrattare e disprezzare”.

L’onorevole polesana Nadia Romeo ha espresso ferma condanna: “Il vile atto vandalico contro il monumento a Matteotti non offende soltanto la capitale, né solo il Polesine, sua terra natale. È un affronto a tutto il Paese. Colpisce uno dei figli più illustri dell’Italia repubblicana, simbolo di coraggio, legalità, democrazia e libertà. Un uomo che ha pagato con la vita la sua opposizione al fascismo, divenendo martire della libertà e della giustizia”.

“Ho voluto testimoniare il mio sdegno personale e la vicinanza del ministero della cultura alla figura di Giacomo Matteotti”, ha affermato il ministro Alessandro Giuli, che si è recato al monumento a Giacomo Matteotti a Roma per verificare i danni subiti dalla lapide. “Questo atto vandalico è un gesto grave, che colpisce un luogo della memoria civile condivisa. Episodi di questo genere non devono essere sottovalutati: il rispetto per una delle figure fondative della coscienza democratica italiana è un dovere che chiama in causa tutti. Confido nel lavoro delle forze dell'ordine per fare piena luce sull'accaduto, e assicuro la disponibilità del ministero della cultura a collaborare per il ripristino del monumento”.

Anche il ministro degli affari esteri Antonio Tajani ha voluto esprimere “sdegno per quanto accaduto. Danneggiare la lapide di un italiano caduto per la libertà di tutti noi è un atto grave”.

Elena Matteotti, nipote di Giacomo Matteotti, commentando i danneggiamenti alla lapide del nonno ha detto: “Mi aspettavo in primis un gesto della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Le avevo già chiesto di esprimersi un anno fa quando è cominciato il centenario. Sarebbe un atto doveroso, quello che tutti ci aspettiamo”.

La senatrice di Fi e vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli: “L’ignobile atto di vandalismo contro la lapide del monumento dedicato a Giacomo Matteotti va condannato con fermezza”.

La vicepresidente della Camera, la deputata del Pd Anna Ascani: “Il danneggiamento della lapide di Giacomo Matteotti è un oltraggio insopportabile a un martire della libertà e della ribellione al fascismo”.

In consiglio provinciale a Rovigo, ieri mattina si è tenuto un momento di riflessione per quanto accaduto alla lapide in marmo davanti al monumento dedicato a Matteotti, nella sala consiliare che lo scorso 13 dicembre è stata intitolata proprio al martire polesano. Su proposta del capogruppo Roberto Tovo della lista “Civici e progressisti per il Polesine”, un coro di voci unanime, a cominciare dal presidente Enrico Ferrarese, ha espresso la propria solidarietà e condannato l’accaduto. “Di fronte alla lapide danneggiata - ha affermato Tovo - al di là di capire se si sia trattato di un attacco politico o dell’esercizio della stupidità umana, credo che come consiglio dovremmo esprimere la nostra solidarietà, visto che Matteotti è uno dei più illustri polesani celebrati in Italia, a 101 anni dal suo assassinio. A mio avviso, sarebbe forse il caso di esprimere anche una indicazione affinché il monumento sul lungotevere, che è una zona di forte scorrimento del traffico, possa esprimere una adeguata memoria in una zona di maggiore valorizzazione”.

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