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orrore sotto le torri

Indagini e caccia senza sosta

Per trovare l'omicida

Indagini e caccia senza sosta

Indagini senza sosta, per arrivare alla svolta che la città attende: l’individuazione del responsabile - o dei responsabili - dell’aggressione mortale che, nella notte tra sabato e domenica, è costata la vita ad Amine Gara, 22 anni, giovane marocchino residente a Rovigo.

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E’ stato ferito a morte verso le 23.30, secondo le attuali ricostruzioni ai giardini delle Torri, per poi spegnersi poco dopo l’arrivo all’ospedale, alla luce delle gravissime ferite riportate nella tremenda aggressione. Un secondo ferito, un 30enne tunisino, è ancora in gravi condizioni in ospedale a Rovigo, con il personale medico che ancora non ha ritenuto di sciogliere la prognosi. Le ferite, tremende, sarebbero state inferte utilizzando bottiglie rotte.

Una aggressione improvvisa, che sarebbe scattata - secondo le prime testimonianze - improvvisa, non appena i due gruppi si sono incontrati, dopo un approccio in realtà “normale”, che non avrebbe fatto presagire lo scoppio di violenza di poco successivo. Le indagini stanno cercando di fare chiarezza anche su questo, per capire cosa eventualmente ci fosse a monte e se realmente si sia trattato di una vera e propria “spedizione punitiva”, o, al contrario, di un diverbio cresciuto sino a un epilogo così devastante.

Intanto, ancora non è stato possibile fissare i funerali del giovane, che, presumibilmente, saranno officiati in Marocco. Aspetti, questi, dei quali si sta occupando il fratello.

Prima delle esequie, sarà comunque necessario attendere il nulla osta della Procura, che avrà facoltà di disporre tutti gli approfondimenti che riterrà necessari sul caso.

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