Cerca

SCUOLA

Maturità in rivolta

Il pedagogista Corsini critica il sistema dei voti e propone alternative

Maturità in rivolta: il grido degli studenti contro un sistema di valutazione obsoleto

Cosa succede quando gli studenti decidono di ribellarsi al sistema? È quello che sta accadendo in Italia, dove le proteste dei maturandi contro il sistema di valutazione scolastica hanno acceso un dibattito acceso e necessario. Il pedagogista Cristiano Corsini, esperto di valutazione scolastica, ha espresso il suo parere, sottolineando l'importanza di ascoltare il disagio manifestato dagli studenti.


Le proteste sono iniziate a Padova, con Gianmaria Favaretto che ha scelto di fare scena muta durante l'esame orale. Da lì, il movimento si è diffuso, coinvolgendo altri studenti come Pietro Marconcini, che ha optato per una forma di dissenso diversa, scrivendo una lettera al ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, chiedendo di abbassare il suo voto al minimo. Secondo Corsini, queste azioni non sono semplici provocazioni, ma segnali di un malessere profondo che non può essere ignorato. Corsini sostiene che il problema non risiede nel voto in sé, ma nello strumento di valutazione. Gli studenti chiedono un sistema che non sia solo competitivo, ma che promuova una didattica diversa, una scuola che sappia valorizzare le competenze e le conoscenze in modo più narrativo e personalizzato.  Il pedagogista critica l'atteggiamento di chiusura di molti adulti, che tendono a idealizzare il proprio passato e a non mettere in discussione abitudini consolidate. Secondo lui, è fondamentale che genitori e insegnanti si aprano al dialogo e considerino alternative concrete al sistema attuale, come valutazioni descrittive e narrative che non riducano tutto a un semplice numero.



Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400