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Ora il conto corrente è un diritto

Le banche non potranno più rifiutarlo

Ora il conto corrente è un diritto

“Nella provincia di Rovigo, registriamo diverse situazioni di persone, già in difficoltà per problemi di sovraindebitamento o di pignoramento, che non riescono ad incassare stipendio o pagamenti proprio perché, in ragione della loro situazione debitoria, non riescono ad aprire un proprio conto corrente: è quindi un’ottima notizia che il Parlamento, in maniera bipartisan, abbia riconosciuto questa esigenza con senso di responsabilità”.

Così Enrico Scarazzati, vicepresidente nazionale della Lega Consumatori e presidente provinciale di Rovigo saluta l’approvazione alla Camera del disegno di legge sui conti correnti, che ora passa al vaglio del Senato. “Il ddl - spiega - interviene su due proposte legislative riguardanti l’obbligo per le banche di offrire un conto corrente a chiunque ne faccia richiesta e limita fortemente la possibilità per gli istituti di credito di recedere unilateralmente dal contratto, salvo casi gravi come sospetti di riciclaggio o terrorismo. Il cuore della riforma è la tutela di un diritto considerato sempre più essenziale nella quotidianità: l’accesso a un conto corrente. Il provvedimento nasce infatti sulla scia delle proteste di molti cittadini che si sono visti chiudere il conto, spesso senza spiegazioni e nonostante saldi attivi”.

Scarazzati definisce l’approvazione della Camera “un passo avanti verso una maggiore equità e tutela dei diritti dei cittadini. L’impossibilità di avere un conto corrente significa restare esclusi da servizi fondamentali come l’accredito dello stipendio o la domiciliazione delle utenze”.

Tuttavia, invita alla prudenza: “A fine 2024, i conti correnti in Italia hanno superato quota 40 milioni, con una crescita del 13% rispetto al 2019. Ma oggi i costi di gestione sono spesso elevati e il rischio è che le nuove norme si traducano in ulteriori aggravi per i clienti. E’ fondamentale che le autorità vigilino affinché gli istituti non scarichino i nuovi obblighi sugli utenti finali”.

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