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Elezioni regionali

"Non posso chiedere tutto, ma il Veneto è la priorità"

Salvini ribadisce che il candidato presidente per la Regione Veneto chiede sia della Lega

Piatto forte, l’autonomia del Veneto

Nel cuore dell'estate politica italiana, il Veneto si conferma il campo di battaglia principale per la Lega di Matteo Salvini. Sabato 26 luglio, dalla Toscana, il segretario federale e vice premier ha ribadito con fermezza che la regione veneta rappresenta la priorità assoluta per il suo partito in vista delle prossime elezioni regionali. Un'affermazione che non sorprende, ma che sottolinea la determinazione della Lega nel mantenere il controllo su una delle sue roccaforti storiche.

Mentre gli alleati del centrodestra, come Arianna Meloni, parlano di unità e della necessità di scegliere il miglior candidato possibile, Salvini non lascia spazio a dubbi: "Votano sei regioni, quindi è chiaro che non posso chiedere tutto dappertutto: la priorità, per quanto riguarda la Lega, è evidentemente proseguire col buon governo decennale in Veneto". Un messaggio chiaro, che mette in evidenza l'importanza strategica della regione per il partito.

La situazione politica attuale vede il centrodestra in una fase di stallo, con un terzo vertice nazionale previsto a Roma per mercoledì. Tuttavia, l'annuncio del candidato che succederà a Luca Zaia potrebbe slittare fino a fine agosto. Le regioni contendibili, come le Marche e il Veneto, sono al centro delle discussioni, ma il peso politico del Veneto è indubbiamente superiore. Salvini ha espresso la speranza di una decisione rapida, sottolineando che "non mi sembra che ci siano idee chiare neanche a sinistra. Però noi siamo pronti, e come Lega puntiamo a crescere".

Nel frattempo, la Lega intensifica la sua presenza sul territorio. Il segretario regionale Alberto Stefani, considerato un possibile candidato se Salvini avrà la meglio, è in prima linea. Dopo incontri con imprenditori a Verona e Mestre, i colonnelli del partito si sono riuniti sull'Altopiano di Asiago per discutere delle politiche per la montagna. Tra le proposte, il rilancio della Zes territoriale e il potenziamento dei servizi sanitari domiciliari, con un focus sullo sviluppo montano "dalla Lessinia alle Dolomiti".

Sul fronte opposto, il candidato del centrosinistra Giovanni Manildo ha presentato le sue proposte all'università di Padova, puntando su borse di studio, biglietto unico e affitti. Anche Elly Schlein, leader del Partito Democratico, ha dichiarato l'intenzione di innovare il Veneto, rendendolo "più giusto, sostenibile e vicino alle imprese". In questo scenario complesso, la battaglia per il Veneto si preannuncia serrata, con la Lega determinata a mantenere il controllo e il centrosinistra pronto a sfidare lo status quo. Le prossime settimane saranno cruciali per definire gli equilibri politici regionali e nazionali.

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