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Pazienti diabetici? Tutti in pizzeria

Il dg dell’Ulss 5, Girardi: “Il lavoro svolto è un esempio concreto di buona sanità territoriale”

Pazienti diabetici? Tutti in pizzeria

Una pizza per celebrare l’impegno dei gruppi di counting dei carboidrati, tra educazione, socialità e stile di vita sano

Si è svolta nei giorni scorsi - in una pizzeria di Rovigo - una serata speciale all’insegna della convivialità e della consapevolezza: l’incontro conclusivo con i gruppi di educazione alimentare al counting dei carboidrati organizzati durante l’anno dal servizio malattie metaboliche dell’ospedale di Rovigo.

Una “pizzata” simbolica e concreta allo stesso tempo, per festeggiare un percorso di crescita, confronto e motivazione, nato con l’obiettivo di educare e responsabilizzare i pazienti diabetici all’autogestione del proprio trattamento insulinico, attraverso il conteggio dei carboidrati (counting Cho) nei pasti quotidiani.

Il progetto - rivolto a pazienti diabetici di tipo 1, in terapia insulinica avanzata con microinfusori e sensori - ha accompagnato i partecipanti in un percorso educativo centrato su scelte alimentari consapevoli, gestione della terapia anche in situazioni non standard (cene fuori casa, vacanze, feste), e miglioramento del profilo glicemico.

Il counting dei carboidrati si è rivelato uno strumento potente per aumentare l’autonomia, ridurre l’ansia legata alla gestione della malattia e rafforzare la sicurezza personale nella gestione della terapia. Il coinvolgimento diretto e costante di un’équipe multidisciplinare - composta da medici, dietista, infermieri, psicologa, podologa e operatrice sanitaria - ha reso possibile la costruzione di un percorso solido, concreto e vicino alla quotidianità dei pazienti.

Durante la serata, i gruppi hanno testimoniato quanto l’esperienza condivisa sia stata utile non solo sul piano clinico ma anche umano, facendo emergere una forte coesione e un senso di appartenenza che aiuta a sentirsi meno soli e più forti di fronte alla patologia.

“Iniziative come questa rappresentano perfettamente la nostra visione di sanità: vicina alle persone, capace di educare, prevenire e sostenere con competenza e umanità - dichiara il direttore generale dell’Ulss 5 Polesana, Pietro Girardi - il lavoro svolto dal servizio malattie metaboliche e da tutti gli operatori coinvolti è un esempio concreto di buona sanità territoriale, dove l’integrazione tra cura, relazione e partecipazione diventa la chiave per migliorare davvero la qualità della vita delle persone”.

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