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Vandalizzato il parco: è stato un sabotaggio

“Gesto incomprensibile”

Vandalizzato il parco: è stato un sabotaggio

Uno “strano caso” in piazza Masslo, la piazza disegnata da Renzo Piano inaugurata nell’aprile di un anno fa. Con qualcuno che ha agito contro gli alberi che proprio il grande architetto e senatore a vita ha voluto nel ridisegno dell’ex “piazzetta Cepol”. Perché, con precisione chirurgica, sono stati tagliati tutti i sostegni dei faggi piantati sul perimetro della piazza. Ma, soprattutto, è stato chiuso l’impianto di irrigazione predisposto per sostenere la crescita degli alberi appena piantati. Proprio questo secondo gesto potrebbe essere alla base dell’inizio di ingiallimento di alcune fronte degli stessi alberi rimasti all’asciutto. Ma ci potrebbe essere anche un’altra ipotesi.

A segnalare che qualcuno aveva attaccato gli alberi è stato l’architetto Federico Sandri, che da residente proprio in quel luogo, con le sue “cronache dal balcone” ha negli anni osservato e documentato la trasformazione della piazza, secondo il progetto del gruppo G124 coordinati dal docente dell’Università di Padova Edoardo Narne con la supervisione di Renzo Piano. E proprio Piano ha insistito sul fatto che venissero piantati più alberi possibile.

“Nei giorni scorsi – ha scritto Sandri sui social - la classica ‘mano anonima’ ha reciso i tiranti che controventavano tutti i frassini, con grave pregiudizio per la stabilità delle piante e per la sicurezza delle persone. Non solo, la stessa ‘mano anonima’ ha pensato bene di dare un ulteriore colpo ai frassini chiudendo la valvola che controlla il flusso d'acqua all'impianto di irrigazione: tenendo conto delle temperature ‘africane’ di questi ultimi giorni e del fatto che queste piante, a detta di un esperto, necessitano di almeno 60 litri di acqua al giorno, è chiara la gravità del gesto. C'è una domanda che aleggia nell'aria: gesto vandalico o che altro? Si direbbe di dover escludere l'atto vandalico, tipicamente un atto d'impulso, mentre qui sembra che la cosa sia stata ben studiata, premeditata come si suol dire. E quindi si pone una seconda domanda che è poi un'affermazione: cui prodest scelus, is fecit?”. Poi, documentando il tutto con degli scatti ringrazia Katty Penolazzi, responsabile del verde pubblico per Asm che a sua volta lo ha in gestione dal Comune di Rovigo, “prontamente intervenuta per tamponare i danni”.

La totale insensatezza del gesto, per “uccidere” gli alberi, potrebbe però nascondere anche un tentativo opposto. Perché, secondo qualcuno, la secchezza delle foglie potrebbe essere stata prodotta anche da un’eccessiva irrigazione. E le fascette, collocate ormai mesi e mesi fa, pur di gomma, erano invece divenute strette per i tronchi cresciuti e nessuno le aveva più allargate. Da qui il taglio con precisione chirurgica.

In realtà la cosa più probabile è che sia stato proprio un atto vandalico. “Siamo a conoscenza dell'atto vandalico, un gesto proprio difficilmente comprensibile”, sottolinea l’assessore ai lavori pubblici Lorenzo Rizzato. Che aggiunge: “Temo possano essere stati dei ragazzini annoiati e spero che non si ripetano simili azioni a danno del nostro verde pubblico. Da parte nostra ci siamo subito attivati con Asm per ripristinare quanto prima il tutto”.

Fra l’altro, lo stesso Sandri aveva segnalato, esattamente un anno fa, lo stato di stress idrico degli alberi appena piantati: “Gli alberi più sviluppati, i 9 frassini, necessitano, a detta del vivaista che li ha forniti, di circa 30 litri di acqua al giorno, mentre i più piccoli, aceri e ontani, di circa 20 litri. A lui aveva risposto l’allora presidente di Asm Giuseppe Traniello Gradassi, spiegando che “c’è un impianto di irrigazione a goccia e, inoltre, è stato messo un impianto per ridurre gli allagamenti. Alcune piante ricevono 45 minuti di acqua al giorno, altre 30 minuti. Sono piante che hanno bisogno di essere mantenute, non hanno problemi di attecchimento. Sono state scelte con cura dai progettisti e, secondo le verifiche degli esperti, l’acqua fornita risulta sufficiente”. A mano che qualcuno non chiuda i rubinetti.

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