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orrore sotto le torri

E la Procura dispone l’autopsia

Sulla salma di Amine

E la Procura dispone l’autopsia

Scatta l’autopsia sulla salma di Amine Gara, 22 anni, il giovane tunisino ucciso a colpi di bottiglia rotta lo scorso sabato 19 luglio.

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Una mossa disposta dalla Procura della Repubblica di Rovigo, nell’ambito dell’indagine che, al momento, vede indagati cinque pakistani, tutti sottoposti a fermo disposto dalla Procura, provvedimenti poi convalidati da tre distinti giudici per le indagini preliminari.

Sarebbero i componenti del gruppo che, quella tragica serata, avrebbe aggredito la compagnia della quale faceva parte Amine. A monte, ci sarebbe stato un precedente scontro, nel corso del quale uno dei pakistani sarebbe stato ferito al volto. Una spedizione punitiva, insomma.

L’ipotesi di reato principale è quella di omicidio aggravato dalla premeditazione, contestata a uno degli indagati. A questo e ad altri due viene poi contestato anche il tentato omicidio, per il 30enne tunisino ferito gravemente, ora finalmente fuori pericolo. A tutti e cinque, poi, viene contestata anche l’ipotesi di reato di rissa, per avere partecipato all’aggressione.

Non solo: a chi non si è visto contestato in maniera “diretta” l’omicidio, o il tentato omicidio, i due reati sono stati comunque contestati, dalla Procura, con la formula del “concorso anomalo”. Ossia per il fatto di avere partecipato a quella spedizione punitiva.

Importante precisare, comunque, come si sia ancora nella fase iniziale del procedimento, quella delle indagini preliminari, nella quale la cautela, davvero, appare un obbligo.

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