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Allarme west nile

Grave un uomo di Monselice

Colpito dalla forma neuroinvasiva del virus

West Nile, è allarme: un contagio a Rovigo e uno ad Adria

Un uomo di 54 anni è stato ricoverato all'ospedale di Schiavonia di Monselice dopo aver contratto il virus West Nile nella sua forma più aggressiva, quella neuroinvasiva, che ha causato una meningoencefalite. Questo episodio solleva preoccupazioni non solo per la salute del paziente, ma anche per la diffusione del virus nella regione.

La Regione Veneto ha prontamente risposto all'emergenza attivando uno screening accurato per le donazioni di sangue. Tutti i Dipartimenti trasfusionali del Veneto utilizzano il test Nat (Nucleic Acid Amplification Test) per rilevare la presenza del virus West Nile nelle unità di sangue raccolte. Questa misura preventiva è stata adottata per tutta la stagione estiva, periodo in cui le zanzare, vettori del virus, sono più attive.

Il Servizio Zooprofilattico della Regione del Veneto ha svolto un ruolo cruciale, rilevando tempestivamente la presenza del virus nei vettori. Questo ha permesso di allertare il Coordinamento regionale per le attività trasfusionali, che ha diffuso comunicazioni ufficiali a tutti i Dipartimenti trasfusionali. 

A livello nazionale, il virus West Nile ha già causato 32 casi confermati e cinque morti in sole 48 ore. Le donazioni di sangue sono state limitate e sospese per 28 giorni in alcune aree, per prevenire ulteriori contagi. Gli esperti sottolineano l'importanza di fare attenzione ai sintomi e di adottare misure precauzionali per ridurre il rischio di infezione.


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