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DIVIETI
02.08.2025 - 07:00
Palazzo Nodari dichiara guerra al degrado e ai bivacchi in città e nelle frazioni. E nel calderone di prescrizioni e divieti volti a instaurare il decoro, mette un punto anche alla vendita di “alcolici di qualsiasi gradazione” dopo le 21 da parte delle attività commerciali e artigianali. La stretta, destinata a far discutere perché di fatto prevede lo stop alla vendita di alcolici dopo le 9 di sera da parte di tutti gli esercizi pubblici, a meno di modifiche che verranno apportate nelle prossime ore, è contenuta nell’ordinanza che il sindaco Valeria Cittadin definisce, senza mezzi termini, “antidegrado” e che ripropone il “regolamento di polizia urbana” varato dal sindaco Bergamin, con il divieto di chiedere l’elemosina e anche di vendere fiori, con “Rosario”, che finisce nell’elenco dei divieti riproposti.
Annunciato nei giorni scorsi e firmato venerdì, il provvedimento che resta in vigore fino al 31 agosto va di pari passo con l’entrata in vigore delle zone rosse, infatti c’è tutta l’intenzione di prorogarlo fino al 31 ottobre. Ad illustrarlo nei dettagli è stata la stessa Cittadin nel corso di una conferenza stampa, affiancata dall’assessore alla sicurezza e polizia locale Michele Aretusini. “Il provvedimento - ha precisato Cittadin - ha l’obiettivo di mettere in fila diverse regole che già sono in vigore” perché previste dal regolamento comunale di polizia urbana. Dunque “abbiamo sollecitato la polizia locale affinché si focalizzi sugli interventi per farle rispettare”.
L’ordinanza, però, introduce anche nuovi divieti, come appunto, una stretta sulla vendita degli alcolici da asporto, vietata dalle 21 in poi. Ma vale la pena andare con ordine perché quest’ultimo aspetto, scritto in modo molto generico, è rischia di colpire indistintamente tutte le attività commerciali, bar e locali compresi, e per questo l’assessore Aretusini è stato chiamato a fornire delle precisazioni nel corso della giornata di venerdì, dopo la conferenza stampa. Precisazioni che, però, dovranno essere messe nero su bianco anche all’interno del testo del provvedimento.
Le prescrizioni vanno dall’utilizzo dell’arredo urbano e, in particolare, delle panchine: “Non ne posso più di vedere persone che dormono, si stendono e stanno a piedi nudi sulla seduta dove altri poi si siedono - ha puntualizzato il sindaco - Sulle panchine ci si siede in maniera ordinata”, all’abbigliamento indossato: “Non si gira a torso nudo per la città. Anche l’abbigliamento fa parte di decoro e decenza”, passando per il transito sotto ai portici e sui marciapiedi: “Non si va in bicicletta e in monopattino, ad alta velocità, mettendo a repentaglio la sicurezza delle persone. Bisogna intervenire in modo importante, anche col sequestro del mezzo se necessario”. E, ancora: “Vietato gettare o abbandonare carte, bottiglie e qualsiasi altro tipo di rifiuti solidi”, “vietata la richiesta di elemosina su aree pubbliche o aperte al pubblico”, “raccolta immediata delle deiezioni prodotte dai propri animali”. Per queste violazioni sono previste sanzioni dai 25 ai 500 euro.
Quanto alle novità previste dall’ordinanza: “È vietato consumare alimenti e bevande seduti al suolo nei luoghi pubblici o aperti al pubblico passaggio dei centri abitati o comunque sostandovi in modo da ostruire la normale circolazione pedonale”, inoltre è “vietato, consumare alimenti e bevande in contenitori di vetro, ceramica, terracotta o comunque non monouso” al di fuori dei plateatici dei pubblici esercizi. E questo 24 ore su 24. “Nessuna bevanda nelle bottiglie o bicchieri di vetro si può consumare all’aperto. Solo all’interno dei locali o negli spazi dei plateatici - ha precisato il sindaco - si possono acquistare ma solo chiuse con il tappo”. Infatti, il punto successivo impone: “E’ vietato vendere o somministrare per asporto alcolici o bevande in bottiglie in vetro prive di tappo o bicchieri in vetro, così favorendo il consumo sul suolo pubblico”. Infine, il punto controverso: “Alle attività commerciali e agli artigiani è vietato vendere alcolici o bevande in bottiglie in vetro prive di tappo, nonché, dopo le ore 21, vendere alcolici di qualsiasi gradazione”. In attesa di modifiche del caso, dato che così com’è interessa anche i bar e i locali, l’assessore Aretusini ha chiarito: “Il divieto riguarda attività commerciali e artigianali, come negozi e negozi etnici, ma sono esclusi i locali pubblici”.
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