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LE OPINIONI

Ordinanza antidegrado: "Pronti ad adeguarci"

I baristi di Rovigo: "Basta fare chiarezza"

Ordinanza antidegrado: "Pronti ad adeguarci"

Baristi pronti ad applicare le nuove norme. Certo, l’esatta conoscenza delle stesse va ancora un po’ affinata, ma di sicuro i gestori dei locali rodigini sono pronti ad adattarsi al contenuto dell’ordinanza pubblicata ieri dal Comune.

Ilaria, titolare de La Pescò, ristorante di via X Luglio, mostra spirito di adattamento e condivisione degli obiettivi della giunta: “A mio parere - dice - le direttive non sono ancora chiarissime, ma come ristoratori ci stiamo già adeguando. Amplieremo la proposta di vino al calice e ci stiamo aprendo al mercato dei vini analcolici. Per noi non è un problema insormontabile. Comprendiamo il senso dell’ordinanza e appoggiamo le scelte dell’amministrazione per migliorare la vivibilità della città.”

Diversa la prospettiva di Raffaele, del Caffè Garibaldi nell’omonima piazza, che solleva un problema di comunicazione istituzionale: “Siamo pronti, certo, ma non ci è arrivata nessuna comunicazione ufficiale. Ho saputo dell’ordinanza per passaparola. Il Comune avrebbe potuto avvisarci con maggiore chiarezza, almeno per permetterci di capire bene come comportarci. In ogni caso, la cosa mi sembra simile a quando ci sono eventi in piazza: niente vetro e niente bottiglie in giro. Ora leggerò meglio il testo e ci adegueremo.”

Per alcuni, come Rocco di Carpe Diem, in via Silvestri, l’impatto dell’ordinanza è minimo: “Noi già da tempo, a una certa ora, usiamo solo bicchieri di plastica e non diamo bottiglie. Quindi l’unica cosa che cambia è anticipare leggermente questa regola. Non ci scombussola l’organizzazione. Meglio così: l’alcol può spingere a comportamenti pericolosi, meglio prevenire.”

Anche Thomas, dell’Osteria al Teatro di piazza Garibaldi, conferma che la sua attività è già in linea con quanto previsto: “Le regole sono piuttosto chiare. Da noi l’asporto è minimo, perché serviamo prodotti artigianali e particolari che i clienti preferiscono gustare al tavolo. Per questo, nel nostro caso, non cambia praticamente nulla. Siamo sereni, l’ordinanza non ci ha colti impreparati.”


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