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Anche il volontariato perde terreno

Ma il Nordest è ai vertici su scala nazionale. Mantovani (Csv): “Resta motore di sviluppo”

Anche il volontariato perde terreno

Marinella Mantovani

Ma il Nordest è ai vertici su scala nazionale. Mantovani (Csv): “Resta motore di sviluppo”

Sempre meno volontari e - soprattutto - sempre meno giovani. Anche a Nordest, terra dove, tradizionalmente, l’impegno nelle associazioni è più alto della media nazionale. Lo dice l’ultimo report dell’Istat, dal titolo “Uso del tempo”, e lo conferma, su base territoriale, il Csv di Padova e Rovigo.

A Nordest, in dieci anni, il numero di volontari si è ridotto del 3% attestandosi, ormai, al 13,1% della popolazione over 15. Nonostante la flessione, il Nordest continua a registrare tassi di partecipazione superiori alla media nazionale. “Questi dati - dice la presidente del Csv di Padova e Rovigo, Marinella Mantovani - confermano ciò che tocchiamo con mano ogni giorno tra Padova e Rovigo: il desiderio di essere utili non si è affievolito, ma richiede modalità più agili e opportunità di impatto locale. Come Csv - aggiunge - continueremo a sostenere la co-programmazione con le istituzioni e a valorizzare il volontariato come motore di sviluppo per le comunità, soprattutto nei piccoli comuni e nelle aree interne. Restiamo convinti che sia importante rimanere fedeli a principi di reciprocità, solidarietà e gratuità, cercando di generare una comunità in grado di valorizzare le relazioni umane”.

Come detto, il Nordest resta l’area con la partecipazione organizzata più elevata d’Italia (9,1% contro 6,2% della media nazionale) e mostra la tenuta migliore nella componente diretta. Tuttavia, la riduzione complessiva richiede interventi mirati su ricambio generazionale, flessibilità delle proposte e sinergie con i territori. Ecco allo che il Csv ha riassunto in quattro punti le sfide per il mondo del volontariato in questo 2025. “Rigenerazione generazionale - si legge in una nota - ovvero accompagnare giovani e nuovi cittadini a ruoli di responsabilità nelle associazioni. Salute e welfare di comunità: rafforzare la co-progettazione con le Ulss e i Comuni, concentrando l’attenzione sul ruolo che ha il volontariato nei nuovi ambiti territoriali sociali. Cura delle aree interne, promuovendo forme di volontariato di prossimità contro lo spopolamento e l’isolamento. Economia civile, per far emergere il valore economico e sociale del volontariato nei bilanci sociali delle organizzazioni e coinvolgere il tessuto imprenditoriale in programmi e progetti orientati alla sostenibilità sociale ed ambientale in alleanza con le associazioni”.

Il Csv di Padova e Rovigo - dicono ancora - “continuerà nel proprio sostegno alle associazioni del territorio secondo queste quattro direttrici: percorsi mirati, consulenze tecniche e progettuali, momenti formativi. Lo farà anche attraverso i percorsi avviati in questi primi sette mesi con Solidaria sui territori di Selvazzano Dentro, Rubano e Adria. Per tutti i cittadini e le cittadine interessati a sperimentarsi e mettersi in gioco è a disposizione lo sportello di ‘Orientamento al volontariato’, grazie al quale poter individuare l’attività e l’organizzazione più affine ai propri desideri di impegno, alle proprie competenze e alle proprie disponibilità”.

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